Il Nazionale

Cronaca | 05 febbraio 2021, 22:16

Svastiche e insulti razzisti e sessisti: hackerata l'inaugurazione online del Capodanno cinese

Le denuncia della direttrice dell'Istituto Confucio di Torino Stefania Stafutti: “Ci è stato tolto il controllo dell'evento: è stato sconvolgente ma lo rifaremo, non possono passare questi messaggi”

Svastiche e insulti razzisti e sessisti: hackerata l'inaugurazione online del Capodanno cinese

Proseguono gli episodi di hackeraggio a sfondo neo-nazista ad eventi online: l'ultimo, in ordine cronologico, ha interessato l'inaugurazione 'virtuale' della mostra 'Felice anno del bue', organizzata sotto i portici di via Po in occasione del Capodanno Cinese

A denunciare l'accaduto, attraverso il proprio sito e i canali social, è stato l'Istituto Confucio dell'Università di Torino: “L'inaugurazione – hanno fatto sapere – è stata oggetto di zoom bombing: siamo stati costretti a cancellare l'evento, l'episodio è già stato segnalato alle autorità competenti”. All'appuntamento stavano partecipando, oltre alle autorità locali e cinesi, anche molti studenti delle scuole cittadine.

I dettagli sono invece stati descritti in modo approfondito dalla direttrice dello stesso Istituto Stefania Stafutti, docente di Lingue e Letterature della Cina e dell'Asia Sud-Orientale: “Ci è stato tolto – ha dichiarato – il controllo della piattaforma su cui era organizzato l'evento: non riuscendo ad espellerle, queste persone hanno potuto lanciare una vera e propria marea di insulti razzisti e sessisti, condividendo anche video raccapriccianti. Quando tutto sembrava terminato hanno inondato la chat di svastiche; la violenza del linguaggio è stata sconvolgente: molto probabilmente tutto questo fa parte del gioco della rete ma toccarlo con mano fa davvero impressione”.

Nonostante l'inevitabile scoraggiamento dovuto allo spiacevole episodio, l'intenzione dell'Istituto è quella di organizzare al più presto un nuovo evento di inaugurazione: “Nessuno - ha concluso Stafutti – ci può impedire di fare gli auguri a un qualunque cittadino, questo concetto non può passare: la Città di Torino, attraverso l'assessore Giusta, è stata molto solidale offrendoci la possibilità di utilizzare una delle piattaforme istituzionali protette. A consolarci, almeno parzialmente, sono stati i molti messaggi di vicinanza e incoraggiamento arrivati dai ragazzi delle scuole”.

Marco Berton

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