Il Nazionale

Cronaca | 21 gennaio 2021, 12:49

Alba, restituiti alla Diocesi quattro libri antichi trafugati dalla Biblioteca del Seminario

I preziosi volumi sono stati recuperati dai Nucleo Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale di Ancona. Erano stati messi in vendita da un commerciante della provincia di Rimini, ora denunciato per ricettazione

Alba, restituiti alla Diocesi quattro libri antichi trafugati dalla Biblioteca del Seminario

Si è tenuta questa mattina nella sede della Curia albese in piazza Monsignor Grassi ad Alba la restituzione di quattro volumi antichi trafugati dalla Biblioteca Diocesana del Seminario di Alba e ora ritornati nella sua disponibilità grazie all’attività promossa dal Nucleo Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale (Tpc) di Torino, presente col suo responsabile, il tenente colonnello Silvio Mele, insieme al vescovo di Alba, monsignor Marco Brunetti, al comandante provinciale dei Carabinieri di Cuneo, colonnello Pasquale Del Gaudio, e al comandante della Compagnia Carabinieri di Alba, capitano Giovanni Ronchi.
 
Si tratta di manuali di diritto romano del Seicento e di libri di diritto ecclesiastico del secolo successivo utilizzati nelle scuole diocesane per l’istruzione dei seminaristi. Tra questi anche una preziosa edizione commentata dei più noti trattati di filosofia del diritto del 1746.
 
I beni sono stati individuati e recuperati dai Carabinieri del Nucleo per la Tutela del Patrimonio Culturale di Ancona, messi sulle loro tracce anche grazie alla preziosa segnalazione di uno studioso, insospettito da un annuncio trovato su un noto portale di compravendita on line.

Erano stati posti in vendita da un commerciante della provincia di Rimini, nonostante recassero i timbri delle biblioteche diocesane italiane di provenienza, particolare che ha permesso di risalire alla biblioteca albese, dalla quale erano stati presumibilmente trafugati nei decenni successivi al Secondo Dopoguerra.

Le verifiche e gli accertamenti svolti dai Carabinieri del Reparto specializzato dell’Arma nella “Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti”, gestita dal Comando Tpc, in collaborazione con i responsabili degli uffici dei beni culturali delle diocesi interessate, hanno permesso di stabilirne con esattezza i luoghi di provenienza.
 
L’individuazione dei volumi ha consentito di avviare un’attività di indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Rimini, che ha portato all’individuazione di altri sette tomi all’interno del negozio e dell’abitazione del commerciante, tutti provento di furto ai danni delle biblioteche diocesane di Roma, Nola (Napoli) e Alba.

Durante l’incontro, il tenente colonnello Mele ha ricordato l’importanza della collaborazione da parte dei privati nelle varie attività che il Nucleo dell’Arma – un’eccellenza riconosciuta a livello internazionale – mette in atto per garantire la tutela del nostro sterminato patrimonio artistico e culturale.

I volumi trafugati potranno ora ritornare nella disponibilità della biblioteca diocesana, realtà che vanta un incredibile patrimonio di pubblicazioni, da quindici anni oggetto di un lavoro di catalogazione che, non ancora concluso, ha finora interessato 30mila volumi.  

"Il primo accenno che troviamo nelle antiche memorie intorno alla biblioteca del Seminario Vescovile
– si legge su "BeWeb", il portale che censisce i beni ecclesiastici italiani – risale al 29 ottobre 1815, data del testamento dell'abate Pietro Paolo Giraudi, arcidiacono del Capitolo Cattedrale. Ma già prima di quella data il seminario era provvisto di una biblioteca. La maggior parte dei volumi più antichi attualmente posseduti dalla biblioteca sono ad essa pervenuti per eredità da Mons. Nicola (1834) e da Mons. Fea (1855); per quanto riguarda il patrimonio più recente, esso proviene da lasciti fatti da sacerdoti defunti - Don Rossano, Don Gaia, Don Triverio, Don Bussi, don Stella - e da laici. Tra queste ultime donazioni è da ricordare la collezione di argomento giuridico lasciata in dono dall'avvocato Carlo Silvano, già sindaco della città a metà Ottocento. Un primo riordino generale venne eseguito nel 1937 dal prof. Don Natale Bussi che, con l'aiuto dei chierici, compilò anche uno schedario generale. Egli inoltre, in quanto Preside agli studi, istituì la Biblioteca dei chierici nella loro sala di studio per l'approfondimento degli studi liceali e teologici. I volumi della collezione libraria della biblioteca sono di ambito religioso, con edizioni di teologia morale e dogmatica, filosofia, patristica, storia e storia ecclesiastica, letteratura, testi di argomento e interesse locale e periodici a tema religioso. Inoltre possiede manoscritti, incunaboli, cinquecentine e altre edizioni antiche, rare e preziose".

C. S.

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