Il Nazionale

Politica | 29 dicembre 2020, 17:12

Migranti: dopo 4 anni si chiude il progetto di ‘microaccoglienza diffusa’ in Val Pellice

Il sindaco di Torre Pellice: “È stato un modello vincente, ma non era più possibile andare avanti con delle proroghe”. Ora la Prefettura potrebbe decidere di inviare nuovi profughi, secondo le necessità

Migranti: dopo 4 anni si chiude il progetto di ‘microaccoglienza diffusa’ in Val Pellice

A fine anno si chiuderà il progetto di ‘microaccoglienza diffusa’ lanciato il 18 gennaio 2017 dai sindaci della Val Pellice. Da inizio 2021 la palla passerà alla Prefettura, perché “non ci sono più i presupposti che c’erano allora” spiega il sindaco di Torre Pellice Marco Cogno.

Proprio Cogno è stato il tessitore della trama che poco meno di quattro anni fa ha portato Luserna San Giovanni, Villar Pellice, Bobbio Pellice, Bricherasio, Bibiana, Lusernetta, Angrogna e Rorà ad accordarsi con Torre Pellice capofila e lanciare un nuovo modello di gestione dei migranti, sulla falsariga di quello adottato in bassa Val Susa, con Avigliana come guida.

“Ai tempi c’era una forte pressione migratoria in Italia ed era difficile gestire il processo. Questo modello ci ha permesso di trasformare un problema in una risorsa, che ha avuto diverse ricadute positive – elenca Cogno –. Abbiamo regolato l’accesso in vallata, non abbiamo avuto problemi di ordine pubblico, molti migranti si sono inseriti in attività lavorative e noi abbiamo attratto sul territorio circa 5 milioni di euro, che hanno permesso di dare lavoro a chi seguiva i progetti di accoglienza e alle attività della zona”.

L’accordo con la Prefettura prevedeva un’accoglienza diffusa in diverse abitazioni della Val Pellice per massimo 119 migranti, che venivano seguiti dalla Diaconia valdese, assieme ad altri 26 del progetto Sprar (con il Ministero dell’Interno).

I decreti sicurezza di Salvini hanno cambiato le carte in tavola e le correzioni apportate dall’attuale Governo devono ancora dare i loro effetti. Il risultato è che il protocollo è scaduto a fine 2019 e si è andati avanti con le proroghe di tre mesi in tre mesi: “Cinque territori hanno adottato questo modello. L’Eporediese ha già chiuso il capitolo il 30 settembre, e noi assieme agli tre rimasti abbiamo deciso che era giusto farlo adesso – spiega Cogno –. Non ci sono più i presupposti di prima e le risorse che sono necessarie. Andare avanti con proroghe di 3 mesi in 3 mesi non è possibile e non permette nemmeno di fare programmazioni di inserimenti lavorativi alla Diaconia valdese, perché non c’è una prospettiva”. Ciononostante Cogno non vuole ‘rottamare’ il modello di ‘microaccoglienza diffusa’: “È stato un modello vincente e se ci saranno i presupposti per rimetterlo in piedi, ci ragioneremo” assicura il primo cittadino di Torre Pellice. Anche perché potrebbero ripresentarsi i problemi di pressione migratoria che l’hanno fatto nascere, con decine di migranti concentrati in alcuni luoghi come successo in passato con la Crumière di Villar Pellice.

 

Intanto la Prefettura ha già incontrato la Diaconia valdese per vedere come fare nei prossimi mesi. Attualmente nei progetti di ‘microaccoglienza diffusa’ sono inseriti 72 migranti: “Il nuovo corso verrà definito nei prossimi giorni e partirà verso metà gennaio” prospetta Loretta Malan (responsabile dei servizi per l'inclusione della Diaconia valdese).

Marco Bertello

Commenti