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Politica | 20 dicembre 2020, 12:05

Verso Torino 2021, Paolo Montagna: “Il futuro sindaco si ricordi della città metropolitana, con politiche di sviluppo del territorio condivise”

Il primo cittadino di Moncalieri si sofferma sulla metro (“servono certezze su date e progetto”) e pungola il centrosinistra: “Niente accordi di partito, le primarie unico strumento per designare il candidato”

Verso Torino 2021, Paolo Montagna: “Il futuro sindaco si ricordi della città metropolitana, con politiche di sviluppo del territorio condivise”

Dopo un anno “surreale”, come lo ha definito lo stesso Montagna, parlando dell’esperienza Covid che ha contrassegnato questo 2020, il sindaco di Moncalieri rieletto a fine settembre parla delle attese per il voto amministrativo del prossimo anno a Torino, il cui esito influenzerà anche i territori vicini.

Paolo Montagna, perché sono importanti anche a Moncalieri le prossime elezioni torinesi?

“Si eleggerà non solo il primo cittadino di Torino, ma anche chi guiderà la città metropolitana, per questo siamo molto interessati da quello che succederà nel capoluogo, con un progetto che deve guardare fino al 2026. Evitando di ripetere gli errori di questi anni”.

Quale ritiene sia stato il più grave, da parte della giunta Appendino?

“Il totale non coinvolgimento delle realtà limitrofe  e dei comuni della cintura nelle politiche di sviluppo del territorio. Per questo, chiunque sarà il futuro inquilino di Palazzo civico, mi aspetto un cambio di rotta e un coinvolgimento per tutto ciò che riguarda i rifiuti, trasporti e mobilità, la salute, l’ambiente: sono tutti temi senza perimetro, sui quali non c’è mai stata condivisione di politiche di interesse generale in questi quattro anni e mezzo. E, da sindaco di Moncalieri, un tema mi sta particolarmente a cuore, quello della metropolitana”.

Come è la situazione, quando siamo alla fine del 2020?

“Non sappiamo ad oggi se sarà realizzato o meno il parcheggio che dovrà ospitare l’interscambio auto-metro, non sappiamo come sarà regolata la sosta, con l’ampliamento della zona blu o meno, non sappiamo con certezza la data in cui partirà la metropolitana: si parla della primavera del 2021, ma sono sei anni e mezzo che questa data viene spostata di continuo. Per noi è un obiettivo strategico: noi ci siamo già impegnati in una rivisitazione del trasporto locale, per consentire ai cittadini di Moncalieri, ovunque risiedano,  di poter facilmente e continuativamente raggiungere piazza Bengasi”.

Da uomo del Pd, come vede quello che sta succedendo nel campo del centrosinistra per individuare il candidato sindaco a Torino?

“Mi sarei aspettato che ci fosse un candidato naturale, che il partito aveva scelto e selezionato, assieme ad un progetto, già nel corso di questi anni. Prendendo atto con rammarico che non è stato così, di fronte a questa situazione si aprono due scenari: il pasticcio degli accordi di caminetto o di partito che dir si voglia, oppure dare la parola agli elettori, in maniera preventiva. Le primarie sono un grandissimo strumento, in questo senso, lo dice uno che è diventato sindaco la prima volta dopo aver partecipato e vinto le primarie (nel 2015, ndr). L’alibi di non poter tenere assieme la coalizione un minuto dopo il voto non regge. Ecco perché oggi non c’è altro sistema per selezionare chi guiderà il progetto Torino 2021”.

Meglio un candidato politico o un civico?

“Le primarie sono aperte a tutti. E se ci sono risorse, anche senza tessere di partito, che si vogliono assumere una responsabilità così gravosa, in un periodo tanto difficile, gli vanno spalancate le porte, non chiuse. Ripeto, devono essere gli elettori a decidere”.

Massimo De Marzi

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