Questa mattina, in Tribunale ad Asti si terrà l’udienza preliminare che vede imputati i veterinari Gianstefano Filippone, già direttore del servizio veterinario Area A dell’ASl AT, e suo figlio Gianbattista. L’indagine che ha portato al procedimento giudiziario risale al gennaio dello scorso anno, quando i NAS di Alessandria, competenti territorialmente anche sull’Astigiano, conclusero l’attività d’indagine, avviata circa un anno e mezzo prima, inerente i presunti comportamenti illeciti tenuti dai due medici.
A Gianstefano Filippone la Procura contesta di essersi appropriato indebitamente nel corso degli anni di ingenti materiali, beni di arredo, farmaci e dispositivi medicali in genere, di proprietà dell’Asl, fornendoli al figlio Gianbattista per l’utilizzo nella propria clinica veterinaria. Contestato altresì l’uso per scopi personali di un’auto del servizio veterinario e l’appropriazione di un fucile calibro 32 rinvenuto, a seguito di perquisizione, presso la clinica veterinaria del figlio.
In veste di direttore dell’Area A del servizio veterinario, inoltre, avrebbe intenzionalmente arrecato un danno patrimoniale all’Asl per il mancato incasso di prestazioni sanitarie rese, procurando un ingiusto vantaggio patrimoniale in favore di alcuni allevatori equini, omettendo di rilasciare documentazione attestante le modalità di pagamento. Nonché di aver chiesto e ottenuto da una collega il rilascio di tre prescrizioni mediche prive di indicazioni farmacologiche o diagnostiche e munite del timbro di un altro collega in quel momento assente.
Il dottor Gianbattista Luca Filippone, consigliere comunale di maggioranza, dovrà invece rispondere dell’accusa di aver ottenuto un illecito profitto (costituito anche da un ingente risparmio di spesa), utilizzando nel tempo, con piena consapevolezza della provenienza, il materiale farmacologico e i disposiviti medici fornitigli dal padre. Tra cui figuravano anche dispositivi medici recanti l’indicazione di esclusivo uso ospedaliero.
Pertanto, in considerazione delle condotte contestate ai due professionisti, l’Ordine dei Medici Veterinari della Provincia di Asti si costituirà parte civile con patrocinio dell’avvocato Alberto Pasta, "ritenendo – si legge in una nota dell’Ordine a firma del proprio presidente, dott. Massimo Pasciuta – che l’Ordine abbia subito dalle condotte sopra descritte danni diretti ed indiretti lesivi della onorabilità dell’Ordine e di tutti i suoi iscritti”.
L’AslAt si era già costituita parte civile attraverso l’avvocato Ferruccio Rattazzi.
Gianstefano Filippone è difeso dall'avvocato Aldo Mirate, mentre il figlio dall'avvocato Alberto Bazzano.
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