La carenza di insegnanti ha costretto 132 sezioni delle scuole dell'infanzia e dei nidi torinesi a sospendere l'attività in anticipo almeno una volta dall'inizio dell'anno scolastico. A renderlo noto è l'assessore all'Istruzione, Antonietta Di Martino, durante il Consiglio comunale.
I disagi hanno riguardato 132 sezioni su 454, il 30%, circa una su tre. Il dato che balza all'occhio è quello dei 463 giorni terminati in anticipo per mancanza di personale (178 alle 13:30 e 136 alle 15:30, pari al 2,6% delle giornate complessive): un numero non così alto, se si pensa che le giornate chiuse prima del previsto sono appena il 2,6% del totale.
Da inizio anno, invece, le sezioni delle scuole di infanzia che hanno sospeso l'attività per aver riscontrato casi Covid per un massimo di 14 giorni sono 36 su 257, contro le 44 su 197 (140 dei nidi a gestione diretta e 57 in appalto). La pandemia, di fatto, incide sul servizio.
Per questo motivo, nonostante un disagio piuttosto limitato rispetto a un contesto emergenziale che ha visto preferire la Dad alla didattica in presenza negli altri ordini di grado di istruzione, la volontà di Palazzo Civico è quella di intervenire sulla sostituzione del personale assente con nuove risorse: dopo i 35 insegnanti di scuola d'infanzia assunti a tempo indeterminato, si procederà con l'assunzione di altri 60 assistenti educativi interinali che già nei prossimi giorni verranno assegnati alle sedi in cui si sono riscontrate maggiori criticità.
Come se non bastasse, entro l'inizio del 2021, l'avvio del procedimento per l'assunzione a tempo indeterminato di altri 50 insegnanti ed educatori permetterà di rinforzare l'organico in sofferenza ed evitare ulteriori disservizi a genitori e bimbi.
In aula, la consigliera Barbara Azzarà (M5s) ha ringraziato la Giunta per l'impegno profuso a favore dei servizi educativi in un contesto emergenziale difficile e complesso.
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