"Riaprire le scuole in sicurezza, appena possibile". E' questo il messaggio contenuto nella lettera che nei giorni scorsi il Coordinamento regionale dei Presidenti di Consiglio di Istituto hanno inviato oggi alle istituzioni. Un documento nato proprio nelle ore in cui - a seguito dell'ultimo dpcm e della definizione di zona Rossa assegnata al Piemonte - le scuole secondarie e le classi seconde e terze della scuola media sono state chiuse, facendo ricorso alla didattica a distanza.
"Si è giunti a questa decisione dopo un periodo di 7 mesi in cui si sarebbe dovuto affrontare alcune questioni prioritarie - dice la lettera -: l’organizzazione e gestione dei trasporti locali in primo luogo. Su questo punto ci chiediamo come sia stato deciso prima della ripresa dell’anno scolastico di fissare la capienza massima all’80% e quali siano state le modalità di verifica, ma soprattutto come siano state spese le risorse stanziate dal governo nella legge di Bilancio (200 milioni per le Regioni e 150 milioni per Comuni e Province per potenziare i servizi di trasporto)".
Un altro aspetto chiave, alla luce dei fatti, riguarda l’organizzazione del sistema di tracciamento dei casi di positività. "A quanto risulta - dice ancora la lettera - “il carico di lavoro non è più sostenibile per i servizi sanitari territoriali con evidenza di impossibilità di tracciare in modo completo le catene di trasmissione”. Questo è esattamente quello che non sarebbe dovuto accadere. Si sarebbe dovuta prevedere una modalità di accesso rapido ai tamponi per le scuole riducendo al minimo i tempi di attesa del risultato per notificare eventuali positività nel più breve tempo possibile di studenti e/o personale scolastico, evitando così di far ricadere sulle spalle di dirigenti, segreterie e insegnanti la gestione delle criticità e rendendo così vani gli immani sforzi fatti dalle Scuole per permettere una riapertura in sicurezza".
"A questo si aggiunge che, in una situazione così grave, non si è provveduto a fare tutte le nomine del personale docente in tempo per l’apertura delle scuole, in particolare per quanto riguarda le nomine degli insegnanti di sostegno. A oggi, quando si sta tornando a svolgere la didattica a distanza, sono ancora tantissime le cattedre vacanti con il forte rischio di lasciare indietro proprio gli studenti più fragili. Consapevoli della criticità della situazione a livello mondiale ma, altrettanto, consapevoli che moltissimo si sarebbe potuto fare non è stato fatto. Questo, come rappresentanti dell’istituzione Scolastica e fautori di una scuola inclusiva ed aperta a tutti, non si deve dobbiamo e non si può accettare".
Per questo il Coordinamento dei Presidenti dei Consigli di Istituto del Piemonte che ad oggi raccoglie oltre 100 istituzioni scolastiche - è la conclusione - "chiede che in tempi rapidissimi siano messe in campo tutte le risoluzioni necessarie per permettere una riapertura delle scuole in sicurezza per tutti ed il prima possibile".
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