Non è una manifestazione di protesta, ma alcuni ristoratori, titolari di pubblici esercizi e dipendenti di Imperia hanno deciso di far sentire la loro voce, radunandosi a piazza Dante, in merito alle restrizioni imposte dal Governo per contenere il contagio da Covid-19. Restrizioni che hanno colpito la categoria prima con la chiusura dei locali alle ore 18 e da domani, con il varo del nuovo Dpcm, vedranno imposta la chiusura totale dei locali in quanto la Liguria rientra nella zona 'arancione'.
Si tratta di un sit-in pacifico che, però pone l'accento in modo chiaro e forte sulle problematiche che stanno investendo l'intero settore della ristorazione. "Siamo stanchi, ci dice Federico Zuccheddo, socio del ristorante 'U papa' e portavoce della categoria in questo sit-in, ma siamo stanchi anche dei colleghi che si lamentano tutti i giorni e poi quando c’è da dire la loro non sono qua e non è giusto nei confronti di chi ha dei problemi. Io la mia attività la sto salvando, ma ci sono tanti colleghi che hanno problemi molto più seri".
Tanti sono i dubbi e le domande che affliggono ristoratori, dipendenti e titolari dei locali imperiesi. Domande a cui il Governo deve dare delle risposte in termini di supporto economico e sociale. "Lo Stato dove è?, continua Zuccheddo. Dobbiamo chiudere di nuovo da domani, come andiamo avanti? Nell’ incertezza fino a quando? Non è possibile andare avanti nell’incertezza. Ci fanno vivere così da marzo. Risposte ce ne sono? E i soldi dove sono? Noi chiudiamo, ma come andiamo avanti? Come li manteniamo i dipendenti? L’affitto, le bollette e le tasse che sono arrivate come le paghiamo? Quando chiedono a noi, noi dobbiamo dare e siamo obbligati. In Italia c’è il divieto di manifestare, ma non possiamo né lavorare né dire la nostra. Come funziona?, conclude. Loro comandano e noi zitti ad obbedire? Ma così dove arriviamo? Allo sfacelo più totale".
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