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Cronaca | 29 ottobre 2020, 15:20

Nove condanne definitive per l'inchiesta 'Maglio 3': ecco chi è stato colpito oggi dagli ordini di carcerazione

Sono stati eseguiti dai Carabinieri per una serie di condanne che concludono un lungo percorso giudiziario iniziato il 27 giugno del 2011 con l'esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Tribunale di Genova

Nove condanne definitive per l'inchiesta 'Maglio 3': ecco chi è stato colpito oggi dagli ordini di carcerazione

I Carabinieri del Ros e dei Comandi Provinciali di Genova, Imperia e Massa Carrara hanno eseguito oggi un ordine di carcerazione, emesso dalla Procura Generale della Repubblica di Genova, nei confronti di 9 persone condannate in via definitiva per associazione di stampo mafioso, a seguito di sentenza emessa dalla Corte di Cassazione ieri, nell'ambito dell'indagine ‘Maglio 3’ del Ros.

La condanna conclude un lungo percorso giudiziario iniziato il 27 giugno del 2011 con l'esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Tribunale di Genova, su richiesta della locale Procura Distrettuale, sul conto di 12 indagati, ritenuti organici alle ‘locali’ di 'ndrangheta operanti a Genova, Lavagna, Ventimiglia e Sarzana. Dei 12 destinatari della misura cautelare, tra il 2013 e il 2016, in 11 sono stati assolti sia in primo che secondo grado di giudizio. In quelle sedi, i Giudici avevano ritenuto che agli imputati non potevano essere attribuite quelle condotte caratterizzanti il ‘metodo mafioso’ (in particolare l'esercizio di una sistematica attività di intimidazione) che, riverberandosi sulla comunità, ingenerava in questa la tipica condizione di assoggettamento ed omertà.

Il 4 aprile del 2017 la Suprema Corte di Cassazione ha però annullato la sentenza assolutoria della Corte di Appello di Genova. La Corte, nel sottolineare che le articolazioni della 'ndrangheta in Liguria sono proiezioni strutturalmente e funzionalmente identiche a quelle calabresi, ha evidenziato come la prova degli elementi caratterizzanti la presenza di alcuni indici rivelatori del fenomeno mafioso: la segretezza del vincolo, i rapporti di comparaggio tra gli affiliati, l'uso di rituali per l'affiliazione o per la promozione degli accoliti, il rispetto del vincolo gerarchico, l'uso di un linguaggio criptico.

La sussistenza di questi elementi (ampiamente emersi nelle indagini del ROS e della Direzione Distrettuale Antimafia di Genova) fa sì che il contributo del partecipe possa essere costituito anche dalla sua sola dichiarata adesione all'organizzazione, senza necessità di compiere specifici atti esecutivi. Di conseguenza, la capacità di intimidazione può esplicarsi, anche al di fuori della Calabria, "in modo silente, cioè senza ricorrere a forme eclatanti", poiché implicitamente legata al semplice vincolo di appartenenza del soggetto alla 'ndrangheta.

La Corte di Appello di Genova ha pronunciato sentenza di condanna nei confronti di 9 imputati (oggi destinatari dell'ordine di carcerazione), confermata dalla Cassazione il 28 ottobre scorso, divenendo irrevocabile. Ai condannati è stata anche applicata la misura di sicurezza della libertà vigilata per 2 anni, da eseguirsi a pena espiata. L'importante risultato giudiziario costituisce un ulteriore tassello nell'azione di contrasto dei Carabinieri alle mafie e alle proiezioni di queste fuori dai territori di origine, che si aggiunge a quelli costituiti dalle indagini denominate ‘LA Svolta’ e ‘Maglio 2’, che hanno permesso di accertare l'operatività di strutture di 'ndrangheta a Ventimiglia, Bordighera e Genova.

I condannati sono:
- Fortunato Barilaro, affiliato al locale di Ventimiglia, condannato a 6 anni di reclusione con interdizione perpetua dai pubblici uffici e alla misura di sicurezza della libertà vigilata per 2 anni;
- Francesco Barilaro, membro del locale di Ventimiglia, condannato a 6 anni di reclusione con interdizione perpetua dai pubblici uffici e alla misura di sicurezza della libertà vigilata per 2 anni;
- Michele Ciricosta, inserito nel locale di Ventimiglia, condannato a 6 anni di reclusione con interdizione perpetua dai pubblici uffici e alla misura di sicurezza della libertà vigilata per 2 anni;
- Benito Pepe, esponente del locale di Ventimiglia, condannato ad anni 6 di reclusione con interdizione perpetua dai pubblici uffici e alla misura di sicurezza della libertà vigilata per anni 2;
- Onofrio Garcea, appartenente alla locale di Genova, condannato a 7 anni, 9 mesi e 10 giorni di reclusione con interdizione perpetua dai pubblici uffici e alla misura di sicurezza della libertà vigilata per 2 anni, già detenuto per altra causa;
- Antonino Multari, inserito nella locale di Genova, condannato ad anni 4 mesi 8 di reclusione con interdizione per anni 5 dai pubblici uffici e alla misura di sicurezza della libertà vigilata per anni 2;
- Lorenzo Nucera, membro della locale di Genova, condannato a 4 anni e 8 mesi di reclusione con interdizione per anni 5 dai pubblici uffici e alla misura di sicurezza della libertà vigilata per 2 anni;
- Rocco Bruzzaniti, affiliato alla locale di Genova, condannato a 4 anni e 8 mesi di reclusione con interdizione per 5 anni dai pubblici uffici e alla misura di sicurezza della libertà vigilata per 2 anni;
- Raffaele Battista, esponente della locale di Genova, condannato a 3 anni, un mese e 10 giorni di reclusione con interdizione per 5 anni dai pubblici uffici e alla misura di sicurezza della libertà vigilata per 2 anni.

Carlo Alessi

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