Il Nazionale

Cronaca | 19 ottobre 2020, 18:33

Ritrovato senza vita il corpo di Giovanni Calabrese, il 49enne scomparso da Priocca

Il corpo rinvenuto nelle acque del Tanaro, nella zona del ponte di Neive. L’uomo si era allontanato dalla sua abitazione il 6 ottobre senza più dare notizie di sé

Ritrovato senza vita il corpo di Giovanni Calabrese, il 49enne scomparso da Priocca

Il più tragico degli epiloghi ha messo fine alle ricerche di Giovanni Calabrese, il 49enne scomparso lo scorso 6 ottobre dalla sua abitazione di Priocca.

Nel pomeriggio di oggi (19 ottobre) il cadavere dell’uomo è stato infatti rinvenuto nelle acque del Tanaro, a poca distanza dal ponte al confine tra i comuni di Castagnito e Neive. Le operazioni di recupero della salma sono ancora in corso ad opera dei Vigili del Fuoco, allertati dai Carabinieri del Comando di Alba.

L’uomo, dipendente della Giordano Vini di Valle Talloria, non dava notizie di sé ormai da quasi due settimane. Nel pomeriggio di martedì 6 ottobre era uscito di casa intorno alle 17, senza portare con sé portafogli né telefono cellulare, diretto alle campagne nelle quali era solito andare a camminare.

In serata, non vedendolo rientrare, la famiglia aveva lanciato l’allarme, dando corso a ricerche che, insieme ai militari dell'Arma, per alcuni giorni hanno anche coinvolto squadre dei Vigili del Fuoco provenienti dai Distaccamenti di Alba, Bra, Sommariva del Bosco e Asti.

Le battute nella zona si erano poi interrotte nei giorni seguenti, quando ancora i Carabinieri avevano scoperto che la sua figura era stata inquadrata un paio d’ore dopo la scomparsa dalle telecamere dell’impianto di sicurezza di un’azienda di Castellinaldo, diretto verso frazione Borbore di Vezza d’Alba. Un avvistamento al quale ne sarebbe seguito un secondo martedì scorso, risalente sempre alla sera della scomparsa, questa volta da parte del sistema di sicurezza di un’azienda alle porte di Alba.

Nel pomeriggio di oggi la tragica scoperta, ad opera di un passante, che stava passeggiando sul lungofiume col proprio cane e che si è rivolto al 112. Un ritrovamento che getta in un comprensibile sconforto la giovane famiglia dell’uomo.

E. M.

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