Con la proclamazione degli eletti in Consiglio comunale a Costigliole, Milva Rinaudo, vicesindaca uscente non ricandidatasi, è formalmente decaduta dalla carica di consigliere provinciale.
In seno all’Amministrazione provinciale di Cuneo deteneva le deleghe all’edilizia scolastica (fino alla sua nomina a dirigente scolastico all’istituto Grandis) e ai progetti europei.
Essendo la Provincia divenuta organo di secondo grado con la riforma Delrio, Rinaudo, non essendo più amministratrice a Costigliole, cessa dunque le sue funzioni anche da consigliere provinciale.
L’assise provinciale guidata dal sindaco di Cuneo Federico Borgna risulta ad oggi formata non più da dodici componenti oltre al presidente, bensì da dieci. Prima di Milva Rinaudo era infatti già decaduta l’ex sindaco di Demonte Laura Porracchia, dopo le sue dimissioni nel paese della valle Stura.
La normativa Delrio non prevede la sostituzione dei consiglieri provinciali decaduti o dimissionari.
Nella seconda metà di dicembre i consiglieri comunali dei quasi 250 Comuni della Granda saranno chiamati a rinnovare il Consiglio provinciale, ma non il presidente Borgna, il quale resterà in carica fino alla fine del suo mandato amministrativo a Cuneo nella primavera del 2022.
Dalle voci che circolano, le formazioni questa volta potrebbero essere diverse e non più il solito listone unitario.
Fratelli d’Italia e Lega – a diversità di quanto avvenuto in passato, quando avevano optato per una scelta aventiniana – sarebbero tentati di misurare il loro peso amministrativo presentando una lista di centrodestra. Ma c’è l’incognita degli “azzurri civici” oggi in maggioranza con Pd e centrosinistra.
Forza Italia è dibattuta se proseguire sulla strada della collaborazione con Borgna, riproponendo il listone, oppure riposizionarsi nel centrodestra, consapevole però delle insidie del voto ponderato che avvantaggia il centrosinistra a trazione civica.
Questa volta, contrariamente alle precedenti quando il voto in Provincia suscitava scarso interesse, la sfida si prospetta a maggior tasso di pathos.
Specie se – come si sente vociferare - qualche gruppo neocentrista decidesse di inserirsi nella partita con l’obiettivo di sparigliare i giochi.
Borgna dovrà fare appello a tutte le sue forze e confidare nella buona stella perché il rischio “anatra zoppa” è dietro l’angolo.
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