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Politica | 29 settembre 2020, 07:10

Il Pd vede le primarie, approvato il regolamento: c'è il via libera a candidati civici

Si fa largo l'ipotesi di un candidato proveniente dalla società civile: il nome più tirato in ballo è quello del rettore del Politecnico Guido Saracco, che al momento non ha ancora sciolto le riserve

Il Pd vede le primarie, approvato il regolamento: c'è il via libera a candidati civici

Un sguardo alla società civile, per "riprendersi" Torino. Sono stati spazzati via gli ultimi dubbi circa l'apertura a un candidato non politico per il centrosinistra in vista delle elezioni comunali del 2021.

E' stato approvato ieri sera il regolamento per la selezione delle candidature alle cariche istituzionali, ossia le primarie del Partito Democratico. La direzione regionale, ritrovatasi presso il Circolo Risorgimento e online, ha stabilito quelli che sono i criteri per partecipare alla corsa per la poltrona di primo cittadino a Torino. L'apertura a un candidato "civico", chiara al comma 1 dell'articolo 4, apre un mondo in vista delle elezioni: "Possono essere candidati alle primarie del Partito Democratico per la carica di Sindaco e Presidente di Regione i cittadini in possesso dei requisiti di legge che li rendano eleggibili a tali cariche, la cui candidatura non sia in contrasto con il Codice etico del PD e che abbiano sottoscritto, oltre al presente Regolamento, il Codice etico e lo Statuto nazionale del Partito Democratico".

Il potenziale candidato civico sulla bocca di tutti è quello di Guido Saracco, rettore magnifico del Politecnico, ma non sono da sottovalutare altri profili come quelli di Mauro Berruto, ex allenatore di pallavolo e ad della scuola Holden, Luca Jahier, ex presidente del Comitato economico e sociale europeo o ancora di Paolo Verri, che ha appena terminato l'incarico di direttore generale della fondazione che si è occupata di Matera Capitale europea della Cultura. All'interno del Partito Democratico i nomi sono molteplici: si va da Stefano Lo Russo, attuale capogruppo in Comune, a Enzo Lavolta, che da mesi ha ormai annunciato di voler partecipare alle primarie. Vi sono poi i nomi di Mauro Salizzoni, oggi vice presidente del Consiglio regionale e consigliere in grado di ricevere più preferenze di tutti alle elezioni del 2019, e di Igor Boni, presidente dei Radicali Italiani.

I principali requisiti sono il sostegno del 10% dei componenti dell'assemblea del relativo livello territoriale o le firme dell'1% degli elettori del territorio interessato, oltre che la candidatura non sia in contrasto con il codice etico del Pd. Le primarie si svolgeranno in un'unica data, dalle 8 del mattino alle 20: nel caso che nessun candidato ottenga una percentuale di voti uguale o superiore al 40% è invece previsto un turno di ballottaggio fra i due candidati che hanno ottenuto il maggior numero di voti validi. Alla luce di quanto emerso dalla direzione regionale del Pd, rimane invece in sospeso la possibile alleanza giallorossa con il M5s

"Finalmente stasera si chiude una fase e se ne può aprire un'altra. Da domani il tema sarà quello di permettere ai cittadini torinesi di poter scegliere democraticamente il candidato sindaco del centrosinistra che, interpendando un progetto di Città che metta fine a questa esperienza grillina sia realmente competitivo con il centrodestra" è il commento di Stefano Lo Russo.

Entusiasta anche Enzo Lavolta, vice presidente del Consiglio comunale: "E' una sera importante, perché i tantissimi che hanno iniziato un percorso molti anni fa, hanno oggi l'opportunità di candidarsi a guidare una città, a portare una visione e a chiederlo ai propri concittadini. Con tutti i difetti che volete ma il Partito Democratico resta ancora una cosa bella, é ancora un posto in cui vale la pena entusiasmarsi".

Andrea Parisotto

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