“I believe that we will win” (credo che vinceremo): queste parole, cantate a squarciagola dalle attiviste e dagli attivisti di Extinction Rebellion, hanno scandito l'occupazione pacifica di oggi pomeriggio in Piazza Castello.
Il “die-in” organizzato dalla sezione torinese del movimento nato due anni fa in Inghilterra ha avuto un unico grande obiettivo: spingere i media a “dire la verità”, assumendosi la responsabilità di coprire in modo adeguato il tema della crisi climatica ed ecologica.
Sono state decine le persone coinvolte nell'iniziativa tra chi si è steso a terra, chi ha sfilato in costume da “Red Rebel”, chi ha cantato, chi ha letto appelli o testi teatrali e chi ha “conquistato” le colonne della cancellata di Palazzo Reale con tanto di bandiera e fumogeno: “ È necessario - hanno fatto sapere i manifestanti – che la crisi non sia più raccontata come un semplice fatto di cronaca, ma diventi la narrazione del nostro presente”.
“Secondo il Rapporto Eco-Media 2019 – hanno proseguito - solo l’1,3% delle notizie ha riguardato la crisi climatica e, secondo i dati Istat ed Eurobarometro, per i cittadini italiani la fonte d’informazione preferita in materia ambientale rimane quella dei programmi televisivi. Il tema viene trattato principalmente in correlazione con emergenze meteorologiche quando sarebbe opportuno spiegare che i devastanti incendi della California, così come le rovinose grandinate nel veronese, sono tutte facce della stessa emergenza”.
Durante l'azione in Piazza Castello, i manifestanti hanno letto sette richieste indirizzate alle redazioni dei giornali: tra queste, l'inserimento di articoli sull'emergenza climatica ed ecologica in tutte le sezioni, l'impegno a non accettare pubblicità e denaro dalle industrie di combustibili fossili, un'adeguata formazione per i giornalisti, il collegamento tra collasso ecologico e crisi sanitaria, la creazione di standard qualitativi nel racconto dell'emergenza in corso e la divulgazione delle politiche sul clima.
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