Il Nazionale

Cronaca | 08 settembre 2020, 18:10

Graduatorie, sicurezza sanitaria, trasporti: l'allarme dei sindacati di base sulla scuola

Presidio di protesta davanti alla sede dell'Ufficio Scolastico in Via Coazze. Una delegazione di Cub e Usb è stata poi ricevuta dalla dirigente Tecla Riverso

Graduatorie, sicurezza sanitaria, trasporti: l'allarme dei sindacati di base sulla scuola

A meno di una settimana dall'inizio del nuovo anno scolastico, i sindacati di base hanno acceso ancora una volta i riflettori sull'incerta situazione del mondo dell'istruzione attraverso un presidio di protesta andato in scena oggi pomeriggio davanti all'Ufficio Scolastico di Torino in Via Coazze 18: una delegazione è stata poi ricevuta dalla dirigente Tecla Riverso.

La preoccupazione dei manifestanti è rivolta soprattutto alle graduatorie per le supplenze annuali, recentemente digitalizzate: “Sono piene di errori - ha spiegato Marco Meotto di Cub Scuola al termine dell'incontro – ma il provveditorato è costretto a procedere con le nomine entro il 14 settembre. I posti vacanti sono 200mila e non sono stati fatti i concorsi per soli titoli che ci aspettavamo: mentre la politica dirà che tutto funziona benissimo i docenti apriranno centinaia se non migliaia di contenziosi, anche se la ministra Azzolina e il capo dipartimento Bruschi hanno stabilito che le graduatorie devono essere immediatamente definitive e non possono essere modificate”.

Altri aspetti critici riguardano la sicurezza e i trasporti: “Lo scaricabarile delle linee guida - ha proseguito – sulle istituzioni scolastiche, che si ritroveranno ad affrontare un problema sanitario enorme, non ci permette di capire come verranno gestiti i focolai interni alle classi, delegati alle Asl. In provincia di Torino, inoltre, sono state approvate classi da 27-30 studenti rendendo impossibile il distanziamento di un metro; il mancato finanziamento del trasporto crea un problema analogo prima e dopo l'orario scolastico”.

Nel frattempo è stato annunciato, per venerdì 25 settembre, uno sciopero con tanto di presidio davanti all'Ufficio Scolastico Regionale di Corso Vittorio Emanuele II 70: “Non permetteremo - ha concluso Meotto – di scaricare sui precari, che costituiscono il 20% del corpo docenti nazionale, tutti i problemi della scuola: non vogliamo diventare i nuovi eroi dimenticati come successo con i lavoratori della sanità”.

Marco Berton

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