Il Nazionale

Cronaca | 01 settembre 2020, 16:16

Un pallone al posto dei fiori per salutare “Piero”, il nonno della pallavolo

È scomparso ieri Pietro Raiteri presidente e memoria storica della 3S Luserna. Ha contribuito con dedizione a crescere giovani atleti

Un pallone al posto dei fiori per salutare “Piero”, il nonno della pallavolo

Al posto dei fiori ci sarà un pallone da pallavolo firmato dalle giovani atlete del 3S Luserna ad accompagnare la sua bara. È mancato ieri, all’età di 73 anni, il lusernese Pietro Raiteri, presidente dalla società sportiva che gestisce la palestra comunale e punto di riferimento per i giovani pallavolisti che da lì sono passati. Il funerale si svolgerà domani, mercoledì 2 settembre alle 15 al tempio crematorio di Piscina.

“Sii come una palla da pallavolo che quando tocca il suolo sa rialzarsi più forte di prima” è il motto stampato sugli annunci funebri di Raiteri, per tutti “Piero”, per molti sportivi una guida, un amico e anche un “nonno”.

«Era bravissimo con le nostre bambine e ragazze: sapeva ricordare le regole di rispetto della palestra e al tempo stesso seguire l’allenamento con partecipazione, incitandole» racconta Dhara Nonnato allenatrice dell’under 17. Custode della palestra, la sua presenza in struttura era costante tanto da diventare un punto di riferimento pratico ed emotivo per gli allenatori: «Era normale per noi arrivare in anticipo rispetto all’inizio dell’allenamento per aver la possibilità di prendere il caffè e fare due parole assieme a lui e godere della sua compagnia. Mancherà tantissimo nella nostra quotidianità a tutti noi e alle ragazze».

Entrato nella società a fine anni Novanta per seguire la passione sportiva del figlio non ha più lasciato la 3S: «Assieme a me era la memoria storica della società – spiega Mario Picotto, direttore sportivo e allenatore della prima squadra –. E la sua dedizione era tale che abbiamo parlato di pallavolo fino al nostro ultimo incontro avvenuto un mese fa». Toccava a “Piero” organizzare l’ospitalità per le giovani pallavoliste che arrivavano dalla Repubblica slovacca per la Festa dello Sport così come accogliere le famiglie degli atleti che si avvicinavano al mondo della pallavolo e lo faceva al contempo con discrezione e disponibilità. Quest’ultima è proprio la qualità che tutti gli riconoscono: «Era sempre il primo ad arrivare e l’ultimo ad andare via dalla palestra, una di quelle persone che quando tu ormai sei stanco e non ce la fai più, riesce sempre ad esserti di aiuto». Un aiuto che verrà a mancare ai tecnici e dirigenti della 3S: «Tanto nelle cose pratiche, era in grado di fare il presidente, occuparsi della pulizia e star dietro alla segreteria, quanto nel sostegno morale, era un pacificatore nelle controversie che potevano nascere in società – conclude Picotto –. Se n’è andato un amico e un esempio».

Elisa Rollino

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