Dopo il briefing di questa mattina effettuato nella sede della Capitaneria di Porto di Savona tra il reparto operativo della Guardia Costiera e il Nucleo S.D.A.I. (Servizio Difesa Antimezzi Insidiosi) della Marina Militare della Spezia, è stato fatto brillare, l'ordigno bellico da aereo da 600 libbre risalente alla Seconda Guerra Mondiale, rinvenuto sabato scorso al largo di Capo Torre, tra Albisola Superiore e Celle, in località “Buco del prete”, a circa 20 metri dalla scogliera adagiato sul fondale a circa 4 metri di profondità.
La bomba inesplosa è stata ulteriormente spostata di altre due miglia ed è stata fatta brillare tramite un pallone subacqueo.
I palombari del gruppo Operativo Subacquei del Comsubin l'avevano quindi rimosso dal fondo e trasportato nella zona di sicurezza, individuata dalla competente autorità marittima, dove hanno provveduto a neutralizzarlo attraverso le consolidate procedure in uso tese a preservare l’ecosistema marino.
L'attività di ripristino delle condizioni di sicurezza delle acque italiane, svolta dai palombari del Comsubin, ha permesso di rimuovere dal mare un pericoloso ordigno ad alto esplosivo, ripristinando così la navigazione e la balneazione in queste aree della Liguria.
"Occorre ricordare a chiunque dovesse imbattersi in oggetti simili, che questi manufatti possono essere molto pericolosi e pertanto non devono essere toccati o manomessi in alcun modo, ma ne va denunciato immediatamente il ritrovamento alla locale Capitaneria di Porto o alla più vicina stazione dei Carabinieri, così da consentire l’intervento dei palombari al fine di ripristinare le condizioni di sicurezza del nostro mare” spiegano dalla Marina Militare.
Sul posto ad Albisola, dopo la segnalazione giunta sabato scorso alla sala operativa della Capitaneria di Porto savonese, la quale ha a sua volta aveva allertato la Prefettura di Savona, erano intervenuti i mezzi navali con lo scopo di sorvegliare la zona interessata, oltre al personale del 5° Nucleo Subacqueo della guardia Costiera di Genova che hanno confermato la presenza dell'ordigno.
Nella mattinata di domenica, sempre su richiesta della Prefettura, era quindi intervenuto il nucleo spezzino che aveva provveduto a mettere in sicurezza l’ordigno su un fondale di circa 20 metri in attesa delle operazioni di brillamento.
La Guardia Costiera di Savona aveva provveduto ad interdire la zona interessata alla navigazione, all’ancoraggio e a qualsiasi altra attività ludico ricreativa emanando un'ordinanza ed urgente avviso ai naviganti che specificava che era obbligatorio mantenere una distanza di 200 metri dall'area interdetta.
Commenti