Sono arrivati dopo mezzanotte i 76 migranti nel centro accoglienza di Castello di Annone e con loro anche una scia di aspre polemiche.
Dalle 13 di oggi, però, mancherebbe all'appello un ventenne, che si sta cercando da tutto il pomeriggio nelle vicinanze dell'hub.
I migranti, tutti tunisini, sono già stati sottoposti a tampone prima della partenza e sono risultati tutti negativi. La Asl, però, in questi giorni, eseguirà nuovi test in via precauzionale.
Il gruppo soggiornerà a Castello di Annone per il periodo di quarantena, per poi essere smistato nei vari centri di accoglienza piemontesi.
Dura presa di posizione da parte dell'Assessorato alla Sicurezza e Immigrazione della Regione: "La fuga di uno di loro dal centro di accoglienza ci fa capire che avevamo ragione e pone degli interrogativi su tutta la gestione migranti nel nostro Paese. È lecito, infatti, domandarsi se sia un comportamento consono per persone che dicono di scappare da guerre e miseria, scappare e far perdere le loro tracce dopo nemmeno un giorno dal loro arrivo in centri dove possono essere sfamati, medicati e assistiti anche per i controlli contro il Coronavirus. C’è qualcosa in questi atteggiamenti che ci lascia perplessi. Il Governo non sta gestendo l’emergenza e non possiamo permettere che la situazione ricada sulle spalle dei piemontesi".
"Purtroppo era la nostra più grande paura", è il primo commento del sindaco di Castello di Annone, Silvia Ferraris. Ecco le sue parole ai nostri microfoni, prima dell'arrivo del nuovo gruppo di migranti.
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