Lavoratrici e lavoratori della sanità privata aderenti ai sindacati confederali Cgil, Cisl e Uil sono scesi in strada, questa mattina, per protestare contro il mancato rinnovo del contratto nazionale.
Nel mirino c'è la “marcia indietro” delle associazioni che rappresentano le strutture sanitarie: “Dopo 14 anni di blocco - spiega Massimo Esposto di Cgil Funzione Pubblica – è successa una cosa senza precedenti: Aiop e Aris hanno ritirato la firma fatta sulla pre-intesa del rinnovo che ratificava migliorie contrattuali ed economiche parificandoci al servizio sanitario nazionale; nel pomeriggio chiederemo un incontro anche all'arci-vescovo Cesare Nosiglia per quanto riguarda il fronte degli istituti religiosi.”
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Le mutande, esposte in gran quantità insieme agli striscioni, sono diventate uno dei simboli delle condizioni dei manifestanti: “Queste – commenta Tiziana Tripodi di Cisl Funzione Pubblica – sono le condizioni in cui si trovano quelli che fino a ieri erano chiamati eroi, che si trovano con il contratto scaduto da 14 anni e stipendi che non possono più fra fronte ai loro bisogni. Chiediamo che Aiop e Aris mantengano gli impegni assunti a Roma e che si arrivi al più presto alla firma”.
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