A Pinerolo era arrivato con le Olimpiadi 2006 ed è diventato negli anni uno sport che ha prodotto atleti di livello internazionale. Ma oggi il futuro del curling in città è fortemente a rischio.
Nell’ultimo Consiglio comunale, mercoledì 29 luglio, il sindaco Luca Salvai non ha usato mezze parole: «Con queste prerogative, il curling a Pinerolo non è sostenibile e la gestione del Palacurling rischia di pregiudicare economicamente quella del Palaghiaccio».
L’attuale gestore, lo Sporting club Pinerolo, a gennaio voleva disfarsi del Palacurling e aveva chiesto al Comune di sciogliere l’accordo che scade nel 2024. Il Comune non ha accolto la richiesta e negli ultimi mesi la situazione si è complicata, anche per l’emergenza Covid-19.
«Il Palacurling, usato solo per il curling, non sta in piedi: c’è un disavanzo tra i 40 e i 50 mila euro. È necessario per i gestori aumentare le entrate e diminuire le spese» ha sottolineato Salvai.
Ma il problema non è solo economico: all’interno dell’associazione c’è stata una rottura, che ha portato alla nascita di una nuova realtà sportiva, improntata al curling, guidata da Veronica Zappone.
Questa realtà si è fatta avanti per gestire l’impianto, ma non c’è stato un accordo con lo Sporting, nonostante la mediazione del Comune.
«Abbiamo proposto diverse soluzioni: dalla cessione di ramo d’azienda, all’affitto del campo con tariffe scontate – assicura Laura Muzzarelli, presidente dello Sporting –. Nessuna delle nostre proposte è stata accolta e mi spiace, perché vorrei che gli atleti potessero tornare a giocare qui».
Attualmente la nuova società non è ancora affiliata alla Federazione, perché serve proprio un campo da gioco. E gli atleti sono in un limbo: chi si allenerà con la nazionale lo farà grazie a deroghe.
Ma la frattura nel mondo del ghiaccio locale ha fatto sì che Pinerolo perdesse proprio una parte dello stage della nazionale, che per ora si terrà in Trentino.
Dal canto suo lo Sporting, però, non sembra disposto a cedere gratuitamente il passo alla nuova società ed evitare così il salasso di 40-50mila euro l’anno: «Abbiamo un accordo con il Comune e dobbiamo rispettarlo» ribatte Muzzarelli.
Il consigliere comunale Pietro Manduca ha invitato il sindaco a battersi per non perdere un simbolo della città, ma la maggioranza sembra pronta a chiudere la parentesi curling: «Se non ci saranno le condizioni per gestire l’impianto senza perdite di questo tipo, bisogna valutare una destinazione alternativa» ha prospettato Salvai. E non mancherebbero i pretendenti, a partire dal Volley, che ha bisogno di più spazi.
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