No al precariato. No ai lavoratori usa e getta. No al turn over nei servizi alla persona. Sono questi alcuni dei cartelli alzati sotto palazzo Civico, nel corso di un'assemblea tenutasi oggi pomeriggio dai lavoratori in somministrazione presso i servizi del Comune di Torino.
"Abbiamo deciso di mobilitarci come somministrati, la categoria è quella dei lavoratori precari: ci sono circa 200 somministrati nei diversi servizi del Comune di Torino che hanno la certezza che il contratto non gli verrà rinnovato al termine del 36 mesi. E' una scelta del tutto politica, non ha un fondamento giuridico" spiega Lucia Santangelo, NIDIL - CGIL.
La maggior parte dei servizi coinvolti sono sensibili, come i servizi sociali e quelli di mediazione. Al loro interno vi lavorano figure professionali quali psicologi, educatori e assistenti sociali, professionisti che negli anni hanno creato rapporti di fiducia con l'utenza che rappresenta le fasce deboli della popolazione e che rischia di non lavorare più e di non dare continuità agli assistiti. "Per noi la soluzione è la continuità di chi sta lavorando, dato che il limite di 36 mesi non ha un fondamento giuridico e poi l'apertura dei concorsi" continua Santangelo.
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Eppure, paradossalmente, nel periodo Covid le richieste per questo tipo di servizi sono aumentate. Era stato lo stesso Comune di Torino, tramite una delibera, a chiedere di fortificare i numeri di professionalità all'interno di alcuni servizi. Nonostante le premesse, da inizio anno diversi contratti sono già scaduti. Da marzo a oggi ne sono scaduti altri quindici e dal 1° luglio è toccato agli psicologi vedere venire meno il loro lavoro. "Ci sono figure chiave, che seguono situazioni sensibili come l'affido dei minori o le vittime di violenza" è il monito lanciato dalla sindacalista. Un appello alla continuità lavorativa urlato sotto Palazzo Civico, a Consiglio comunale in corso.
Le delegazioni dei lavoratori sono state ricevute in videoconferenza dai Capigruppo del Consiglio, occasione di confronto nella quale hanno avuto modo di ribadire quanto già espresso in precedenti incontri con l’Amministrazione comunale.
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