I metalmeccanici tornano in piazza, a Torino e in tutta Italia. Si è svolto questa mattina, in contemporanea in diverse città della penisola, un presidio davanti alla prefettura, in piazza Castello.
A manifestare tutto il loro malcontento i metalmeccanici, i lavoratori del settore automotive messi in ginocchio da una crisi lavorativa senza precedenti. Tra delocalizzazioni, ammortizzatori sociali che si avviano verso la scadenza e Naspi, la richiesta del sindacato Ugl è chiara: avviare un tavolo con il Governo perché possano essere avviate politiche attive, volte a una nuova industrializzazione in Italia.
“Il Governo è bocciato, senza se e senza ma”, afferma Ciro Marino (Ugl). “Non può fare solo promesse, gli chiediamo di farsi carico dei lavoratori. Ci sono persone che stanno ancora aspettando la cassa integrazione, chiediamo fatti e concretezza”. Da qui la richiesta di avviare un tavolo ministeriale, in cui si possano discutere gli argomenti sollevati dai sindacati: stop alle delocalizzazioni per le produzioni, creazione di nuovi posti di lavoro e defiscalizzazioni che permettano a potenziali investitori di portare lavoro in Italia.
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Insieme a Ugl, immancabile la presenza dei lavoratori ex Embraco. “Siamo al loro fianco - ribadisce Marino -. Si è giocato sulla loro pelle ed è vergognoso. Il Governo non può assegnare a una start up con capitale sociale di 10.000 questi lavoratori. E’ stata una scelta scellerata”.
I manifestanti, ricevuti in Prefettura, hanno chiesto anche di prolungare la Naspi e di bloccare i licenziamenti per tutto il 2020: “Si rischia di creare una bomba sociale senza precedenti se le richieste non verranno accolte”.
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