Una quarantina di professionisti dello spettacolo si è ritrovata questa mattina sotto la sede dell'Inps di Torino, in via XX Settembre, per tornare a manifestare contro la grave crisi vissuta dal comparto nei mesi dell'emergenza Coronavirus, di fatto senza reddito da inizio febbraio.
Le richieste, portate da una delegazione di lavoratori, riguardavano anzitutto il bonus da 600 euro ex articolo 38, che doveva essere erogato per i mesi di aprile e maggio a coloro che ne avevano beneficiato già a marzo, e non pervenuto a nessun lavoratore. "Per gli intermittenti - spiega Nicolò Libenar - ci sono voluti tre mesi per arrivare al menù a tendina dell'Inps, che dava accesso al bonus Covid-19 ex D.I.10. Da allora centinaia di migliaia sono in attesa di esito. Quanto ancora dovremo aspettare?". Infine, ad alcuni lavoratori dello spettacolo, che hanno fatto richiesta di accesso al bonus secondo l'articolo 38, è stata accettata la domanda nonostante avessero un contratto intermittente attivo alla data del 17 marzo. A oggi, quindi, nessun intermittente ha ancora ricevuto un soldo, e le richieste sono bloccate alla sede centrale dell'Inps a Roma.
"Si faranno carico della situazione che stiamo vivendo", ha spiegato Elio Balbo, uno dei referenti del coordinamento, al termine dell'incontro con il direttore della filiale torinese Alessandro Casile. "Dopo due mesi di totale limbo, oggi abbiamo ottenuto una posizione ufficiale per sollecitare a Roma una risposta alle domande in attesa di esito. In particolare, l'Inps territoriale si farà carico di presentare le istanze relative al corto circuito normativo creatosi dopo il Decreto Cura Italia per tutti gli intermittenti".
Una battaglia che proseguirà in nome di un cambiamento più radicale di tutto il sistema della cultura e dello spettacolo. "Vogliamo un contratto collettivo nazionale unico, ora ne esistono otto", spiega Balbo. "Stiamo continuando a fare un percorso per una rivoluzione totale di tutto l'apparato".
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"All'epoca del Decreto Cura Italia - sottolinea ancora -, l'articolo 38 risultava poco chiaro e non si capiva quale fosse la platea degli aventi diritto. Alcuni intermittenti hanno ricevuto il bonus a marzo e ora non sanno se devono restituirlo. Un risultato importante è proprio quello di portare a Roma comunicazione ufficiale di chi ha ricevuto il bonus pur non avendone diritto". "Comunque - conclude - l'interlocuzione è stata molto cordiale, speriamo quindi che stavolta il messaggio arrivi. A livello regionale tuttavia manca la capacità politica di farsi carico di un problema così grosso come il nostro. Abbiamo appuntamento all'inizio di luglio in Regione Piemonte e torneremo a farci sentire. Non abbiamo più avuto più notizia sulla pubblicazione del Bonus Solidarietà Cultura, il fondo da 3 milioni di euro presentato dall'assessore Poggio a inizio giugno".
La mobilitazione proseguire sabato 27 giugno a Roma, dove sono attese 5 mila persone da tutta Italia. Da Torino ne partiranno circa 35 con pullman finanziati grazie a un crowdfunding del coordinamento. In contemporanea, in piazza Carignano si terrà un flash-mob di solidarietà da parte dei lavoratori del settore audiovisivo, tutti vestiti di nero, a richiamare l'analoga manifestazione di Milano in piazza Duomo.
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