Il Nazionale

Cronaca | 19 giugno 2020, 14:50

Fisco e tartufi, azienda albese nei guai per un presunto giro di fatture false

Sono 76 i documenti fiscali al centro degli accertamenti condotti dalla Guardia di Finanza del gruppo di Bra. Tra i destinatari dell’avviso di conclusione indagini emesso dal Tribunale di Asti anche una nota realtà della capitale delle Langhe

Fisco e tartufi, azienda albese nei guai per un presunto giro di fatture false

Dopo il caso segnalato da queste pagine nelle scorse settimane (leggi qui), un’altro accertamento condotto dagli agenti della Guardia di Finanza del Gruppo di Bra ha riportato l’attenzione degli inquirenti sul mondo degli operatori attivi nel settore tartuficolo.

Il caso è quello che nei giorni scorsi ha portato il Tribunale di Asti a emettere un avviso di conclusione indagini nei confronti di due imprenditori locali.

Il primo risulta imputato perché, tra l’aprile e l’ottobre del 2017, avrebbe emesso 76 fatture per operazioni giudicate inesistenti in favore del secondo soggetto, un noto e grosso imprenditore tartuficolo albese, titolare di un’attività operativa con vendite sul territorio nazionale e internazionale.

Sempre al primo imprenditore, nella sua qualità di amministratore, viene anche contestato, sempre relativamente all’anno fiscale 2017, di avere occultato documenti di cui è obbligatoria la conservazione, in modo da non consentire la ricostruzione dei suoi redditi e del suo giro d’affari.

L’accusa nei confronti del secondo soggetto è invece quella di essersi servito di quell’ingente numero di documenti fiscali ritenuti falsi annoverandoli tra gli elementi passivi del proprio bilancio, con l’intento di alterarne le risultanze in quanto a reddito imponibile e di trarne quindi vantaggio in termini di minori imposte sui redditi e gettito Iva.

Ora, a norma di legge, le difese dei due imputati (il primo imprenditore è difeso dall’avvocato Ileana Marmi di Cuneo, il secondo dall’avvocato Roberto Ponzio di Alba) avranno venti giorni di tempo per presentare eventuali memorie, produrre documenti, chiedere al pubblico ministero (il sostituto Gabriele Fiz) di svolgere ulteriori atti di indagine, presentarsi per rilasciare dichiarazioni o chiedere di essere sottoposti a interrogatorio.

E. M.

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