Offrire spazi su prenotazione, recintati, sicuri e a costi calmierati, alle famiglie per consentire agli impianti sportivi torinesi e non solo di ripartire, alleggerendo contemporaneamente l'affollamento nei parchi pubblici cittadini: la proposta è stata lanciata da Marco Critelli, presidente del Centro Sportivo Robilant: “Gli spazi esterni - spiega – se ben suddivisi garantiscono il distanziamento sociale. L'esigenza principale è quella di far ripartire i centri sportivi che, in questo modo, avrebbero la possibilità di riaprire i propri spazi anche se in modo differente”.
Il progetto, ribattezzato “Ricondividiamo lo sport” e sviluppato in base a parametri forniti dal Politecnico, è stato inviato anche alla Città di Torino e alla Regione Piemonte: “Abbiamo già realizzato - prosegue Critelli – un 'beta test' adattabile a qualsiasi impianto, con ingressi e uscite separate e monitorate da operatori dotati di protezioni e formati per gestire i flussi in modo da non fare entrare le persone in contatto, controllo sistematico della temperatura corporea e aree di almeno 100 metri quadrati dove svolgere le attività; la prenotazione potrà avvenire tramite app per evitare assembramenti e code. I dati numerici indicano per protocollo un livello di rischio contagio a regime di 0,34, ben al di sotto di R0 indicato con il numero 1”.
Secondo il suo creatore, il progetto potrebbe poi evolvere ulteriormente: “In estate – conclude – i centri estivi potrebbero utilizzare questo modello per favorire il rispetto delle norme di sicurezza necessarie ad accogliere i bambini. Le stesse modalità sarebbero utili anche per far ripartire le scuole se applicate alle grandi strutture sportive comunali: anziché stare a casa, gli studenti avrebbero l'opportunità di seguire le lezioni con il giusto distanziamento e fare attività sportiva sul modello americano del campus. Bambini più atletici e in salute sarebbero, in prospettiva, un elemento positivo anche per la sanità”.
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