Il Covid-19 si è portato via un altro pezzo della memoria storica del Centro Studi e Museo d’Arte Preistorica (Cesmap) di Pinerolo. Raffaele Fontanini, ricoverato all’ospedale Agnelli, è scomparso sabato 2 maggio all’età di 77 anni. Un secondo lutto nel giro di poche settimane, sempre a causa del nuovo coronavirus: risale solo a metà aprile infatti il decesso di Enrico Comba, direttore del Civico Museo di Archeologia e Antropologia. «La perdita di un altro amico e collaboratore ci getta in ambasce» dichiara Dario Seglie, direttore del Centro.
Assieme a Seglie e a Piero Ricchiardi, Raffaele Fontanini aveva contribuito alla nascita del Cesmap, conosciuto a livello internazionale per le sue ricerche. «Ha partecipato alla fondazione nel 1964 ed è stato un attivo collaboratore fin dagli inizi – conferma Seglie –. Se n’è andato quindi un uomo che rappresentava un pezzo importante della memoria storica della nostra attività. Ora gli ultimi depositari di quella memoria rimaniamo io e Ricchiardi».
Recentemente Fontanini si era occupato proprio di organizzare e conservare la memoria delle ricerche e missioni archeologiche internazionali. Nato a Pinerolo, nel 1970 si era trasferito a Torino dove era diventando dirigente centrale della Fiat, una volta in pensione era tornato però nella cittadina e aveva ricominciato a collaborare con il Cesmap. «Riordinava gli archivi delle missioni archeologiche internazionali di studio e ricerca degli anni Sessanta e Settanta, tra cui anche quelle a cui aveva partecipato lui stesso – racconta Seglie –: al Monte Bego, nelle Alpi Marittime francesi, negli anni 1964, 1965, 1966; nel Bohuslän, in Svezia nel 1967; in Valcamonica 1968; in Galizia nel 1969 e 1970». Note, disegni, rilievi fotografici che Fontanini aveva il compito di archiviare con cura e che costituiscono la memoria di anni vivaci per la ricerca.
«L’opera di Raffaele non andrà certo dispersa – assicura Seglie –. Così come il suo spirito: un gentiluomo, un signore d’altri tempi. Ricorderemo anche la sua particolare intelligenza: laureato in economia aveva sempre coltivato interessi ampli come quello per l’antropologia, disciplina che aveva incontrato durante la sua carriera universitaria e che l’aveva portato al Cesmap. Fontanini inoltre era un lettore appassionato non solo di letteratura scientifica ma anche di romanzi. Nella sua biblioteca sconfinata trovavano spazio soprattutto i grandi classici della letteratura russa».
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