Un tipo di comunicazione che è piaciuta molto agli addetti ai lavori di Piemonte e Valle d'Aosta nell'ambito del calcio dilettantistico. Roberto Scrofani, segretario del Comitato Regionale, è intervenuto ieri in diretta Facebook sulla pagina "Figc Lnd Piemonte Valle d'Aosta" e ha risposto in modo concreto ed esaustivo a moltissimi temi che riguardano il presente e il futuro del movimento. Un movimento che, ad oggi, non può conoscere ancora tempi e (soprattutto) modi della sua ripresa col chiaro riferimento ai protocolli di sicurezza da attuare.
Intanto, un sacco di risposte molto chiare da parte di Scrofani, intervistato dalla collega Silvia Campanella.
CONGELARE I CAMPIONATI: COSA SIGNIFICA DAVVERO?
"Il titolo sportivo normalmente viene assegnato al termine di una stagione conclusa con partite di andata e ritorno. Non ci possiamo assumere la responsabilità di far retrocedere una società nel momento in cui un campionato non sia concluso. Nel caso di un ricorso, quella società avrebbe ragione di protestare. Stessa solfa per le prime classificate, che non possono essere considerate vincitrici a 8-9 partite dalla fine di un campionato che non si è chiuso. Le seconde classificate avrebbero diritto ad opporsi. Ecco perchè non si può parlare di promozioni e retrocessioni, ma di congelamento di campionati con ripescaggi e integrazione di organici".
L'ISTITUTO DEL RIPESCAGGIO
"Per quanto riguarda gli organici nessuno ha intenzione di buttare al vento il campionato che non si è concluso. Il presidente Mossino ha parlato di integrazione di organici e lo ha fatto dopo aver chiesto informazioni alla Lega Pro in merito al blocco delle retrocessioni in serie D, cosa che avrebbe bloccato a sua volta le promozioni dalla D alla Lega Pro e dall'Eccellenza alla serie D, visto che è tutto concatenato. Mossino è stato rassicurato sul fatto che gli interscambi tra squadre di queste categorie, comunque, avverranno e il Piemonte e Valle d'Aosta avranno come sempre degli spazi per squadre che potranno fare la serie D, sempre avvalendosi dell'istituto del ripescaggio".
ECCELLENZA A 18 SQUADRE E PROMOZIONE AMPLIATA?
"Nessuno ci vieta, ed è un'opportunità che stiamo valutando, di tornare a due gironi da 18 squadre in Eccellenza e di ampliare anche gli organici di Promozione. Questo sempre nell'ottica di garantire, con l'istituto del ripescaggio, tutele agli investimenti e ai meriti sportivi dimostrati fino ad un certo punto della stagione. Questo vale anche per le giovanili. Il meccanismo utile a sancire eventuali salti di categoria sarà quello del coefficiente media punti, ovvero partite giocate, punti conseguiti. Ci sono dei gironi dove una seconda in classifica è dietro di un punto rispetto alla prima, ma con una partita in meno. E' evidente che non potendo recuperare quella partita l'unica soluzione sarà quella di affidarsi ad un coefficiente, ovvero la media punti".
TERZO GIOVANE IN ECCELLENZA E PROMOZIONE?
"Nell'ottica di andare incontro alle società e in una prospettiva di risparmio per i club il Consiglio Direttivo e il presidente Mossino hanno il dovere di pensare a nuove proposte, ascoltando naturalmente proposte e sollecitazioni delle società. Avvalersi in una maniera più importante dei giovani può essere un'idea, passando da due a tre giovani in Eccellenza e Promozione. Se questo deve servire per limitare i costi di questi campionati saremo pronti a sottoporre la proposta alle società".
C'è da dire che proprio ieri il presidente dell'Aic Damiano Tommasi ha parlato nella trasmissione "Accademia Dodo" in direzione assolutamente opposta e sottolineando la volontà di proporre per il calcio dilettantistico "...l'annullamento della regola degli Under e l'eliminazione del vincolo sportivo. È giusto emergere e conquistarsi il posto in prima squadra per merito, non per obbligo. Non è l'età ma è la qualità che conta. Poi bisogna capire perché qualcuno sostiene che togliendo questa regola i giovani non giocherebbero mai. Questa è una riflessione che dovremmo fare come Paese".
TUTELE ALLA SOCIETA': I CRITERI DI INTERVENTO
Scrofani prosegue così: "E' doveroso rispondere ad un clima di incertezza e sofferenza del calcio che uscirà fuori dal momento Coronavirus. Sono stati stanziati 5 milioni e 500mila euro per supportare lo sport dilettantistico. Sono al vaglio i criteri per l'assegnazione di queste tutele. Ad oggi arriverebbero circa 400 euro ad ogni singola società Asd, che sono circa 12500 in Piemonte e Valle d'Aosta, ma è nostra intenzione andare a distinguere chi fa attività sportiva a scopo sociale, riconosciuta dal Coni, e chi solo commerciale. Se dobbiamo parlare di sport e salvaguardare lo sport dilettantistico, dovremo prendere determinate scelte, distinguendo anche sport dilettantistico agonistico e promozionale-ricreativo. Dobbiamo individuare dei coefficienti per l'assegnazione dei contributi e li proporremo all'Assessore Fabrizio Ricca".
I RISPARMI DI FIGC E LND
"C'è uno studio per mettere nelle condizioni le società di riaprire senza avere costi. Ci sono delle risorse che non sono state spese e c'è un attivo di 200mila euro, per esempio, da parte del nostro Comitato Regionale nell'ultima stagione. Sono soldi non spesi, ma risparmiati come le formichine. In più ci sono 5-6 milioni della Federazione non spesi per gli arbitri. Questi risparmi dovranno servire ad una riapertura più agevole per i club dilettantistici e diventare dei contributi per le società".
FRECCIATINA ALLA SINDACA APPENDINO
"Il problema della sofferenza economica delle società sportive dilettantistiche non si risolve spostando a settembre i canoni per le utenze, come dichiarato dalla sindaca Appendino. Gli impianti sportivi sono di proprietà dei Comuni ma in questo momento i cancelli sono chiusi per ovvi motivi e chi li gestisce è in sofferenza. Bisogna conoscere le dinamiche, anche amministrative, di certi ambienti. Il fatto che la sindaca dichiari di non poter non incassare quei soldi perchè già messi preventivamente a bilancio non è corretto, perché ogni bilancio è sottoposto a variazione. La sindaca dovrà ragionare in un altro modo, se vorrà che esistano ancora persone che spendono il loro tempo e la loro passione per il calcio e lo sport. Come i Comuni sostengono, ad esempio, i costi per pulire le strade, si facciano carico magari soltanto per un anno di quei costi e di quelle incombenze di natura economica che le società non possono coprire, avendo palesemente meno risorse".
PRE-ISCRIZIONI GRATUITE
"Per sua stessa denominazione è una pre-adesione. Non vincolerà nessuno. Non costerà nulla e non comporterà alcuna responsabilità per i presidenti. Le pre-adesioni dovranno fornire un dato indicativo affinché il Comitato Regionale possa lavorare su un numero di partecipanti fornito dalle stesse società prima delle iscrizioni vere e proprie, per andare a delineare gironi e categorie".
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