Il Nazionale

Sport | 15 aprile 2020, 14:03

L’ultima della FIGC: ripresa del campionato anche a settembre con l’inizio del prossimo posticipato a gennaio

Quattro mesi in meno vuol dire un torneo compresso in 5 mesi con ricorso a più gironi con relative teste di serie e playoff finali con in mezzo Champions ed Europa League. Poi gli Europei

L’ultima della FIGC: ripresa del campionato anche a settembre con l’inizio del prossimo posticipato a gennaio

Sembra vacillare il fronte del “il campionato va concluso a tutti i costi”.

Dopo aver sottolineato come il mondo dello sport, ad eccezione di quello del pallone, si stia orientando verso lo stop definitivo ai campionati sospesi per l'emergenza Coronavirus, nei giorni scorsi il presidente del Coni, Giovanni Malagò, ha espresso tutte le sue perplessità in merito in un’intervista al Corriere dello Sport: “Si può ricominciare il 20 maggio? Deve essere confermato il discorso del capo della Protezione Civile (via libera alla fase due): il problema non è solo la partita, ma che nelle squadre non ci siano infetti. Devono fare dei tamponi, tutti. Un eventuale positivo bloccherebbe tutto ancora una volta. Prima che questo avvenga voglio vederlo questo film”.

L’altra è che queste partite non si giocano in un’unica città. Che il 16 o il 20 maggio avremo una libertà di manovra diversa ce lo auspichiamo tutti. Da lì ad andare in aeroporto tre volte a settimana la vedo più dura… Capisco chi dice che sarebbe bello giocare al più presto per finire il campionato, poi però leggo le ragioni di presidenti che preferirebbero pensare già alla prossima stagione e non me la sento di dargli torto. Il calcio a porte chiuse, con 40 gradi all’ombra con 2 o 3 partite alla settimana… Al momento non la vedo facile”.

Parole che trovano conforto nella posizione espressa da Gianni Rezza, direttore del dipartimento malattie infettive dell’Istituto Superiore di Sanità che - aldilà della battuta sulla sua fede calcistica che tanto ha fatto arrabbiare il presidente della Lazio Lotito (sempre pronto a vedere complotti ovunque), peraltro ben spalleggiato dal fido Diaconale – ha detto chiaramente che "dovendo dare un parere tecnico sulla ripartenza del campionato, non credo che lo darei favorevole e credo che il Comitato tecnico scientifico sia d’accordo con me. Poi ovviamente sarà la politica a decidere”.

Più o meno sulla stessa lunghezza d’onda, il viceministro della salute Pierpaolo Sileri gli ha fatto eco dicendo "credo che, purtroppo, un campionato di calcio in questo momento, con gli stadi aperti e con un'epidemia in corso sia inverosimile…". E con gli stadi chiusi non cambierebbe di molto.

Come se nulla fosse, ed il calcio fosse una sorta di “città Stato” con regole proprie, continua imperterrito a perorare la propria causa il presidente della FIGC Gabriele Gravina, che – udite udite – ha aperto alla possibilità di giocare nell'ambito dell'anno solare per concludere la stagione 2019/2020, spingendosi ad ipotizzare addirittura una ripartenza da settembre alla fine a novembre, per poi tornare in campo a gennaio per il torneo 2020/2021, che sarebbe così compresso in soli 5 mesi, con lo stress fisico e gli infortuni che questo rischia di provocare proprio nell’anno dei Campionati Europei, magari a più gironi con relative teste di serie e playoff finali ed in mezzo Champions ed Europa League.

Walter Alberto

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