Sono oltre duemila e 500 le persone controllate dalle forze dell’ordine su tutto il territorio della Granda, dal 10 marzo, ossia quando è iniziata l’emergenza sanitaria per il contenimento della diffusione del Covid-19.
Solo dal 26 marzo i controlli, in caso di denuncia, si sono avvalsi del nuovo sistema sanzionatorio, ossia alle persone denunciate perché fermate in strada in violazione delle regole, il reato contestato sarà depenalizzazione. Questo è infatti quanto è stato deciso con il decreto legge del 24 marzo, che appunto fa cadere le accuse penali nei loro confronti e che si riferivano all’articolo 650 del Codice, che prevede la reclusione fino a 3 mesi o l'ammenda fino a 206 euro per chi viene giudicato colpevole di “inosservanza dei provvedimenti dell'Autorità”.
Una buona notizia, questa per gli oltre mille denunciati - 1052 per la precisazione - ai quali era stato contestano l’articolo 650.
Così se sul piano economico il colpo previsto per chi aggira i limiti emergenziali alla libertà di movimento si inasprisce di molto - la multa per chi viola le regole anti-contagio è salita da un minimo di 400 a un massimo di 3mila euro -, cade però la prospettiva di essere messi a processo e di vedersi macchiare la fedina penale. Su questo terreno continua a muoversi solo chi viola l'obbligo di restare in casa perché risultato positivo al tampone del Covid-19: per loro c’è la reclusione da uno a 5 anni previsto dall'articolo 452 del Codice penale per i delitti colposi contro la salute pubblica.
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