Il Nazionale

Sport | 30 marzo 2020, 09:59

La Lega di Serie A non molla l'osso, neppure di fronte al diktat del Ministro

Spadafora: “Le grandi società vivono in una bolla, al di sopra delle loro possibilità, a partire dagli stipendi milionari dei calciatori”. La Lega Calcio: “Polemico e demagogico. Noi generiamo l’1% del Prodotto Interno Lordo”

La Lega di Serie A non molla l'osso, neppure di fronte al diktat del Ministro

Non è certo passata inosservata l’intervista rilasciata a “La Repubblica” dal Ministro dello Sport Vincenzo Spadafora nella quale ha definito - fra l'altro - “irrealistico” il pensare di "riprendere le partite il 3 maggio”.

Oggi stesso il Ministro proporrà al Governo di prorogare per tutto aprile il blocco delle competizioni sportive di ogni ordine e grado, che se non è una pietra tombale sulla ripartenza del campionato, davvero poco ci manca.

La misura dovrebbe essere estesa anche agli allenamenti, sui quali il Governo non era sinora intervenuti perché c'era ancora la possibilità che si tenessero le Olimpiadi.

“Lo sport non è solo il calcio – ha continuato Spadafora - e il calcio non è solo la Serie A. Destinerò un piano straordinario di 400 milioni allo sport di base, alle associazioni dilettantistiche sui territori, a un tessuto che sono certo sarà uno dei motori della rinascita.
Dal calcio di Serie A invece mi aspetto che le richieste siano accompagnate da una seria volontà di cambiamento: le grandi società vivono in una bolla, al di sopra delle loro possibilità, a partire dagli stipendi milionari dei calciatori. Devono capire che niente dopo questa crisi potrà più essere come prima
".

La controreplica di Paolo Dal Pino, presidente di una Lega che il calcio avrebbe dovuto fermarlo – a parer nostro – molto, molto prima, non si è fatta attendere, sotto forma di “nota” pubblicata sul sito internet ufficiale della Lega Calcio Serie A.

“In Italia oltre 32 milioni di appassionati seguono il calcio, un fenomeno sociale ed economico che dà lavoro a più di 300mila persone generando l'1% del PIL nazionale. La Serie A da sempre svolge un riconosciuto ruolo di locomotiva del comparto, producendo direttamente ogni anno circa 3 miliardi di euro di ricavi totali e generando un indotto di 8 miliardi a beneficio dell'intera piramide calcistica, oltre a una contribuzione fiscale e previdenziale di 1 miliardo di euro.

In questi anni l'importo contributivo e solidaristico della Serie A, per lo sviluppo dell'impiantistica, per la valorizzazione dei settori giovanili e per sostenere sport diversi dal calcio, è sempre cresciuto: dai 93 milioni che la Lega Serie A destinava nel primo anno della sua fondazione nel 2010, agli oltre 130 che saranno versati al termine dell'attuale stagione. Cifre importanti, sulle quali si regge l'intera filiera, che la Lega Serie A spera di continuare ad erogare anche per il futuro, a salvaguardia di tutto il movimento calcistico italiano.

Con riferimento alle affermazioni del Ministro dello Sport Spadafora ritengo non sia il momento di fare polemiche e demagogia - ha affermato il Presidente della Lega Serie A Paolo Dal Pino -. I numeri sopra riportati parlano da soli e non serve aggiungere altro per evidenziare il ruolo della Lega Serie A a sostegno del calcio di base e indirettamente di tutto lo sport italiano’".

Walter Alberto

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