Sempre più rigida la stretta che il governo italiano ha deciso di imporre ai propri cittadini nella lotta ormai quotidiana all'espandersi del nuovo Coronavirus.
Nelle prime ore della serata di oggi (venerdì 20 marzo) è stata emanata una nuova ordinanza, le cui disposizioni vanno ad aggiungersi - e a inasprire - quelle già decise negli ultimi due DPCM, e che avranno decorrenza a partire dalla giornata di domani (21 marzo) e fino a mercoledì 25 marzo.
Le nuove disposizioni - che riguardano quindi anche l'intero territorio della provincia di Torino - vietano ufficialmente l’accesso del pubblico ai parchi, alle ville, alle aree gioco e ai giardini pubblici, come anche lo svolgersi di attività ludica o ricreativa all’aperto: rimane però consentito svolgere attività motoria individuale in prossimità della propria abitazione (nel rispetto, comunque, della distanza di almeno un metro da ogni altra persona). Finora a Torino l'attività sportiva nei parchi era stata "tollerata" a condizione che si seguissero le principali norme anti-contagio, come la distanza di sicurezza dagli altri. Nelle aree verdi, cartelli esplicativi e qualche controllo delle forze dell'ordine che hanno chiesto l'autocertificazione ai fermati (nei parchi chiusi, come alla Tesoriera, una pattuglia invitava le persone a tornare a casa e a limitare le uscite). La stessa sindaca Chiara Appendino fino a stamattina si era detta contraria alla chiusura totale delle aree verdi e delle aree gioco nei giardini pubblici.
E' poi stata disposta la chiusura degli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande dentro le stazioni ferroviarie e lacustri e nelle aree di servizio e rifornimento carburante che non siano ubicate lungo le autostrade; queste potranno vendere solo prodotti da consumarsi al di fuori dei locali. Restano intoccati gli esercizi situati negli ospedali e negli aeroporti (con l'obbligo di assicurare la distanza interpersonale dei clienti di almeno un metro).
Infine, nei giorni festivi e prefestivi e in quelli che precedono e seguono le festività è vietato ogni spostamento verso abitazioni diverse da quella principale (comprese le seconde case in montagna e al mare).
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