Il Nazionale

Cronaca | 18 marzo 2020, 19:18

Un pomeriggio nei parchi torinesi, tra runner e passeggiate: il Coronavirus non fa abbastanza paura

In attesa di una probabile ulteriore stretta del Governo, in tanti hanno approfittato del sole per stare all’aperto. Più controlli nei parchi recintati come la Tesoriera, impossibile farlo alla Pellerina

Un pomeriggio nei parchi torinesi, tra runner e passeggiate: il Coronavirus non fa abbastanza paura

Parco in cui vai, regola che trovi. Si potrebbe sintetizzare così la situazione delle aree verdi, giardini e spazi all'aperto di Torino ai tempi del Coronavirus.

La questione parchi è forse la più dibattuta, perché la norma lascia spazio a diversi comportamenti e sebbene gli stessi legislatori chiedano ai cittadini di limitarsi il più possibile negli spostamenti, quest’ultimi vedono nella passeggiata o nell’ora di sport un momento di svago durante una giornata di “clausura”. Ecco perché, allo stato attuale, vige una grandissima confusione.

La Tesoriera, per esempio, è un parco recintato e abbastanza piccolo. Basta una pattuglia della polizia municipale a scoraggiare anziani a passeggio, runner e sportivi vari. Gli unici che si vedono in giro sono i proprietari dei cani, rigorosamente con i loro amici a quattro zampe al guinzaglio. Negli scorsi giorni la pattuglia girava per il parco, oggi è diventata un presidio fisso dall’ottima efficacia.

Diverso è in parchi più ampi, come per esempio la Pellerina. In quel caso il controllo è più difficile, la zona da coprire troppo grande. Il risultato? Con la giornata primaverile e le temperature miti i runner sono ovunque, le famiglie a passeggio. Tutti cambiano percorso non appena vedono la pattuglia, sperando di evitare domande e di dover presentare l’autocertificazione. Qualche automobilista, probabilmente di rientro da lavoro, si arrabbia e passando lungo il controviale di corso Regina Margherita, lato parco della Pellerina, apostrofa due corridori: “State a casa”. Il tutto condito da un reciproco insulto.

La norma come detto non è chiarissima, tanto che nelle prossime ore il ministro dello sport Vincenzo Spadafora potrebbe vietare l’attività sportiva all’aria aperta. Ai microfoni del Tg1, il ministro ha infatti ammesso: “Nelle prossime ore bisognerà prendere in considerazione anche la possibilità di un divieto completo all'attività all'aperto. Fino ad ora abbiamo concesso questa opportunità. L'appello generale era però di restare a casa. Se questo appello non viene ascoltato saremo costretti a porre un divieto assoluto”.

Fuori da Torino, in sindaci dei comuni della cintura hanno deciso di chiudere i parchi per togliersi ogni dubbio. In una città come il capoluogo piemontese appare una mission impossibile, vista la difficoltà nel recintare zone troppo estese. Ecco perché, come sempre, la parola spetterà al Governo.

Andrea Parisotto

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