I finanzieri della Tenenza di Ceva hanno scoperto un uomo che continuava a percepire un trattamento pensionistico anche dopo il decesso della sua convivente, nonostante non ne avesse più diritto.
L'operazione della Guardia di Finanza di Ceva, rientra nelle operazioni di contrasto agli illeciti in materia di spesa pubblica ed è proprio in tale contesto operativo che i militari cebani hanno seguito, su delega della Procura della Repubblica di Cuneo, un’attività d’indagine di Polizia economico-finanziaria, al fine di ricostruire il periodo temporale e quantificare l’indebito compenso percepito, dopo la dipartita dell’avente diritto del trattamento pensionistico.
Le indagini hanno così consentito di appurare che per ben 8 anni, ossia dal mese di ottobre 2011 a tutto il 2019, l'uomo ha continuato a prelevare dal Conto corrente intestato alla convivente defunta, con delega ad operare, la prestazione pensionistica di “invalidità civile” comprensiva della “indennità di accompagnamento” che veniva accreditata dall’INPS, per un importo totale di più di 80 mila euro.
Il pensionato cebano è stato segnalato all’autorità giudiziaria di Cuneo per “indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato” (art. 316 ter, 1° comma c.p.), in quanto seppure a conoscenza del decesso della convivente non comunicava all’INPS detto evento e continuava a percepire indebitamente gli emolumenti pensionistici.
Sul conto dell'indagato sono stati anche sottoposti a sequestro preventivo i beni immobili e mobiliari e, naturalmente, inoltrata all’Ente erogatore l’interruzione immediata degli emolumenti pensionistici.
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