Un defibrillatore su ciascuno dei mezzi di Amt a lunga percorrenza, con l’obiettivo di rendere sempre più puntuali gli eventuali soccorsi, e di migliorare le condizioni di sicurezza in generale. La proposta, dopo che i dispositivi Dae, ovvero debifrillatore automatico esterno, sono diventati obbligatori presso tutte le strutture sportive, arriva dal gruppo consiliare della Lega a Palazzo Tursi, e porta la firma della capogruppo Lorella Fontana e dei consiglieri Fabio Ariotti, Luca Remuzzi e Davide Rossi.
Secondo i rappresentanti del Carroccio in Sala Rossa, “la tempestività di un intervento, anche attraverso un massaggio cardiaco, è spesso la salvezza per chi è colto da malore cardiaco. Inoltre, la dotazione di un defibrillatore potrebbe essere determinante a salvaguardare la vita umana nel lasso temporale tra la chiamata e l’arrivo dei soccorsi”.
E, nello scrivere questo, i consiglieri ricordano come “il 15 gennaio scorso, sulla linea 1 di Amt, un utente, a seguito di un malore, ha perso la vita, probabilmente per arresto cardiaco. Non si tratta certamente di un caso isolato ed è da tenere in evidenza l’età media della popolazione genovese, che è tra le più avanzate”.
Per tutti questi motivi, Lorella Fontana e i suoi colleghi consiglieri hanno presentato in Comune la mozione 26/2020, che verrà discussa e messa in votazione in una delle prossime sedute consiliari. Nel far presente che “le società sportive sono state impegnate alla dotazione obbligatoria del Dae e alla relativa formazione del personale, e che questo ha contribuito a salvare molte vite”, si chiede al sindaco Marco Bucci e alla Giunta Comunale “di valutare la fattibilità di dotare, preventivamente in forma sperimentale, al fine di riscontrarne l’efficacia, i mezzi Amt a lunga percorrenza di dispositivo Dae. Inoltre, a considerare la collocazione di detto strumento in un punto sicuro del mezzo e non appetibile per vandali e incivili, a far sì che l’azienda in questione consenta al personale di guida di formarsi attraverso idonei corsi; a valutare, altresì, se sia idoneo collocare relativa colonnina Dae nei pressi dei capolinea presidiati da personale Amt, ovvero Brignole, Principe e Caricamento”.
Intanto, a livello nazionale, in Parlamento da tempo si discute di una proposta di legge in proposito, che è stata approvata da Montecitorio il 30 luglio scorso e che è ora al Senato e ha iniziato il suo iter in commissione con una serie di audizioni.
Il testo di nove articoli ha come primo obiettivo (articolo 1) quello di favorire la progressiva diffusione e l’uso dei defibrillatori semiautomatici e automatici esterni presso alcune sedi di pubbliche amministrazioni, infrastrutture e mezzi di trasporto oltre che presso i gestori di servizi pubblici. Più in dettaglio si prevede, tra l’altro, la definizione di un programma pluriennale, con la connessa concessione di contributi finanziari (2 milioni di euro annui, a decorrere dal 2020) per la diffusione e l’utilizzo dei defibrillatori semiautomatici ed automatici. In merito ai luoghi, alle strutture e ai mezzi di trasporto destinatari, il programma riguarda la diffusione e l’utilizzo dei defibrillatori: presso le sedi delle pubbliche amministrazioni in cui siano impiegati almeno quindici dipendenti e che abbiano servizi aperti al pubblico; negli aeroporti, nelle stazioni ferroviarie e nei porti, a bordo dei mezzi di trasporto aerei, ferroviari, marittimi e della navigazione interna che effettuino tratte con percorrenza continuata, senza possibilità di fermate intermedie, della durata di almeno due ore e, comunque, presso i gestori di pubblici servizi nonché di servizi di trasporto extraurbano in concessione. Nel programma viene prevista una diffusione prioritaria per quanto riguarda le scuole di ogni ordine e grado.
Si prevedono inoltre da parte degli enti territoriali incentivi, anche attraverso misure premiali, per l’installazione dei Dae nei centri commerciali, nei condomìni, negli alberghi e nelle strutture aperte al pubblico.
Per quanto riguarda le società sportive, vengono estesi gli obblighi, già previsti per legge, anche per gli allenamenti oltre che per le competizioni. Viene inoltre introdotto, per gli impianti sportivi pubblici, il principio di condivisione dei defibrillatori da parte delle società sportive con i soggetti che utilizzino gli impianti stessi.
Si prevede, infine, che il Ministro della Salute, di concerto con il Ministro dell’Istruzione, possa promuovere ogni anno, negli istituti di istruzione primaria e secondaria, una campagna di sensibilizzazione rivolta al personale docente e non docente, agli educatori, ai genitori e agli studenti, intesa a informare e sensibilizzare sulle manovre di rianimazione cardiopolmonare e sull’uso dei Dae.
Il testo è in esame in commissione al Senato ed è in corso un ciclo di audizioni, l’ultima delle quali si è tenuta l’11 febbraio scorso.
Commenti