Una partita da 2,6 milioni di euro vinta dal Comune di Torino contro la Juventus. Il Tar ha dato espresso parere contrario alla richiesta della società bianconera di ottenere dal Comune di Torino 2,5 milioni di euro circa per gli interventi di bonifica effettuati nell'area della Continassa. L’aula, di fatto, ha dato ragione alla Città di Torino. 1-0 e palla al centro, come si direbbe in gergo sportivo.
Il Tribunale Amministrativo Regionale ha riconosciuto il buon operato del Comune di Torino, come reso noto dall’assessore all’Urbanistica Antonino Iaria: “La Città ha correttamente adempiuto alle obbligazioni previste dal contratto definitivo di trasferimento del diritto di superficie dell’area Continassa stipulato con Juventus il 14 giugno 2013 riconoscendo a quest'ultima, a scomputo degli oneri di urbanizzazione, l’importo di € 2.547.910,37 per le opere previste nel progetto ambientale e relative integrazioni, atti previamente concordati tra Città e Juventus e sottoposti a formale approvazione della Città”.
Juventus e Comune di Torino non si sono però trovati d’accordo sulla pretesa della città bianconera del pagamento di ulteriori € 2.600.000 dovuti a ulteriori opere ambientali. “La pretesa della Società di ottenere il pagamento di ulteriori opere ambientali realizzate per un valore di circa €.2.600.000 senza la predisposizione di alcuna variante al progetto ambientale né tantomeno alcun accordo con la Città – è stata respinta dal Tar Piemonte con la recente sentenza n. 82/2020 che ha confermato il corretto operato dell’Amministrazione” ha concluso Iaria.
La sentenza è arrivata una settimana fa, mentre il contenzioso era nato un anno fa circa: durante la bonifica ambientale dell’area vicina alla Continassa, dove ora sorge la sede della Juventus, era emersa infatti una notevole quantità di rifiuti “non quantificabile al momento della consegna dell’area”. Una questione spinosa. La società presieduta da Andrea Agnelli, infatti, avrebbe fatto sapere di aver rimosso circa 12mila tonnellate di rifiuti, contro le 1.310 previste inizialmente nel progetto. Da qui e dall’interpretazione dell’articolo 4 del contratto di trasferimento della proprietà superficiaria la richiesta economica avanzata dalla Juventus. Il Tar ha dato torto alla società bianconera, che potrebbe però decidere di presentare ricorso.
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