Nuova udienza a Torino del processo che vede imputato il leader della Lega Matteo Salvini, accusato dalla Procura di Torino di vilipendio dell’ordine giudiziario.
L’episodio contestato risale al 14 febbraio 2016, quando durante il congresso regionale della Lega al palasport di Collegno, Salvini pronunciò alcune frasi ritenute offensive. “Difenderò qualunque leghista indagato da quella schifezza che si chiama magistratura italiana, che è un cancro da estirpare". Oggi pomeriggio l'avvocato di Salvini, Claudia Eccher, ha chiamato a deporre i testi della difesa, fra cui il capogruppo della Lega alla Camera Riccardo Molinari, che nel 2016 era candidato alla segreteria regionale della Lega, sfidante di Gianna Gancia sulla quale ebbe la meglio.
"All'interno del palazzetto - ha detto Molinari - non era prevista la presenza della stampa, ma non posso escludere che qualcuno sia entrato o che fossero presenti delle telecamere. Durante la campagna congressuale la mia avversaria mi aveva fatto passare per un delinquente e nel suo intervento Salvini disse che dovevamo essere tutti uniti. Era infastidito che una parte della Lega avesse utilizzato argomenti non politici (l'inchiesta Rimborsopoli in Liguria. ndr) ma parló di politica, fece un appello all'interno del partito".
Prima di Molinari era intervenuto Sergio Garuzzo, allora commissario della Lega Piemonte: "quello di Salvini fu un intervento puramente politico rivolto ai militanti, c'erano poi giornalisti accreditati che non potevano accedere e persone che assicuravano il servizio d'ordine". Davide Cavallotto, nel 2016 responsabile del tesseramento nazionale della Lega, ricorda che "i lavori del Congresso erano chiusi al pubblico, potevano entrare solo i militanti con un'anzianità di tre anni in possesso di un badge".
"I giornalisti, invece, non potevano avere accesso alla sala durante i lavori. Bisognava eleggere il segretario regionale tra Riccardo Molinari e Gianna Gancia di Gruppo Identità e Democrazia, con quest'ultima che aveva utilizzato argomenti poco signorili per vincere il congresso. Salvini parló di attività politica, il suo fu un intervento per cercare di tutelare Molinari, il candidato che sosteneva, dagli attacchi provenienti dell'altra parte della Lega, che si stava comportando in maniera non corretta".
Il pm Emilio Gatti ha osservato a più riprese come "le immagini che riprendono il discorso di Salvini sono state riprese da un operatore della Rai che si trovava all'interno della sala in cui si stava svolgendo il congresso. Durano quattro ore e si vedono anche Bossi e altri militanti".
Per Andrea Cane, attuale consigliere regionale della Lega e nel 2016 militante accreditato "il discorso di Salvini mirava a tenere unita la Lega regionale, fu un discorso politico-territoriale, disse che non bisognava cedere a divisioni interne". Alessandro Benvenuto, all'epoca segretario provinciale della Lega Nord e consigliere regionale, oggi deputato della Lega ha invece osservato che "nessuna persona non accreditata poteva entrare al palasport, l'organizzazione è stata svolta in modo corretto seguendo l'elenco degli accrediti".
Alessandro Gigliovigna, nel 2016 segretario organizzativo provinciale del Canavese, ha ribadito che "il discorso di Salvini arrivava alla fine di una campagna congressuale e un congresso dai toni accesi, dove uno dei due competitor aveva fatto una campagna aggressiva uscendo dall'ambito politico. Salvini fece allora un richiamo alla regole di eticità scritte e non scritte del partito. Gancia attaccó Molinari tirando il ballo la vicenda di Rimborsopoli, Salvini disse che il congresso doveva rimanere sul piano prettamente politico, altre questioni non sarebbero.dovute entrare in quella discussione".
Le parole di Salvini erano rivolte alla base del partito, un richiamo alla regole del congresso, come a dire giocatevela in modo pulito. Salvini parló di politica, del partito e non di magistratura".
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