"Con il clima d'odio crescente, e i fatti di antisemitismo in aumento, è importante ricordare e interrogarsi su cosa ciascuno di noi può fare". Con queste parole la sindaca Chiara Appendino ha voluto ribadire l'importanza della Giornata della Memoria, in occasione della cerimonia che si è svolta questa mattina al cimitero Monumentale di Torino.
Per la prima volta la Città ha deciso di coinvolgere attivamente gli studenti nell'iniziativa, "per far capire che non è un giorno in cui si ricorda e basta ma in cui ciascuno di noi si deve assumere un pezzetto di responsabilità su quanto accaduto e sul fatto che non deve più accadere", ha spiegato la prima cittadina.
Insieme ai ragazzi della 2C del liceo Regina Margherita, hanno portato la testimonianza di quanto accaduto alla loro famiglia - insieme alle parole di Liliana Segre e dello scrittore torinese Primo Levi - tre studenti della scuola ebraica di Torino. "Vogliamo ricordare - ha detto Mattia - tutti coloro che sono stati vittima dell'odio e della follia nazi-fascista. Anche nella mia famiglia, come in tutte quelle ebraiche, si contano le persone che furono uccise per il solo fatto di essere ebrei: circa 250 a Torino e Provincia, 8 mila dall'Italia e 6 milioni in tutta Europa".
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