Torre Pellice sarà il territorio sperimentale per una nuova tecnologia in grado di rilevare la dispersione energetica degli immobili in modo più affidabile ed efficace e di fornire dati direttamente fruibili ai padroni di casa. Ad annunciarlo è Giovanni Borgarello, assessore con delega all’istruzione e sviluppo locale: «Nelle scorse settimane ci è giunta comunicazione dell’approvazione da parte della Commissione Europea del progetto E-DYCE, di cui il Comune di Torre Pellice è partner. L’ente capofila è l’Università di Aalborg in Danimarca ma sono coinvolti numerosi soggetti internazionali ed italiani tra cui il Politecnico di Torino ed Enea».
Il budget finanziato è di 2,5 milioni di euro e la quota che gestirà Torre Pellice sarà pari a 150.000 euro. «Saremo il territorio sperimentale, ciò comporta installare l’apparecchiatura che sarà sviluppata dal Politecnico di Torino su alcuni edifici pubblici e privati – spiega Borgarello –. Attualmente abbiamo individuato a tale scopo il Municipio, le scuole medie e l’asilo nido». Ma, come chiarisce l’assessore, il cuore del lavoro per il Comune della Val Pellice non avrà a che fare direttamente con la tecnologia quanto con l’educazione e la divulgazione sui temi del risparmio energetico: «I fondi verranno impiegati per sviluppare un percorso di accompagnamento sociale per cittadini e scuole sul tema del risparmio energetico. Si potrà accedere ai dati frutto del monitoraggio degli edifici e alla loro interpretazione e mentre gli adulti verranno coinvolti con il metodo della citizen science, incentivando quindi il ruolo attivo nel raccogliere i dati e comunicarli, i più giovani verranno raggiunti attraverso gli istituti scolastici».
Proprio con le scuole del paese – istituto comprensivo Rodari, liceo valdese, scuola mauriziana – si prevede di costituire un gruppo di lavoro per affrontare in classe il tema dell’energia connesso ai cambiamenti climatici e alle politiche di mitigazione e di adattamento da sviluppare sul territorio. «La fase operativa del progetto dovrebbe partire a settembre» prevede Borgarello. I motivi di soddisfazione per l’assessore sono molteplici: «I progetti di questo tipo finanziati in Europa sono stati solo quattro, si tratta quindi di un’occasione unica per stimolare la riflessione sullo sviluppo sostenibile e per fornire agli studenti delle nostre scuole l’opportunità di seguire da vicino percorsi tecnici, scientifici ed educativi».
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