Dopo la rocambolesca vittoria dell’andata, avvenuta grazie ad un’autorete di Koulibaly nei minuti di recupero del secondo tempo, la Juventus restituisce la visita ad un Napoli neppure lontano parente di quello ammirato all’andata.
I partenopei di “Ringhio” Gattuso sono in piena crisi a conferma che non ci sono allenatori con la bacchetta magica e che tutte le colpe non erano certo da ascrivere a Carletto Ancelotti, esonerato da una Società all’interno della quale sembra(va) regnare l’assoluta anarchia. Quando non il caos. Tant’è.
L’incontro si porta a rimorchio tutte le polemiche che farcirono il match dell’Allianz Stadium. Da quelle inerenti il prezzo del biglietto della “curva” (ben 67 euro) a quelle che accompagnarono il comunicato emesso dalla Juventus (ritenuto discriminatorio) che vietava l’acquisto del biglietto “ai nati in Campania”', poi diventato divieto “ai residenti in Campania”, causa anche di qualche frizione fra la Società e la Questura di Torino.
Per la sfida di domenica il Napoli non solo ha fissato proprio lo stesso prezzo dell'andata (66 euro + 1 di prevendita) per i tifosi juventini, ma ha emesso un comunicato apparso sul suo sito internet ufficiale che recita testualmente come “alla luce della Determinazione del Casms (Comitato di analisi per la sicurezza delle manifestazioni sportive del Viminale: ndr) numero 3 del 16 gennaio 2020, per la gara Napoli contro Juventus, potranno acquistare i tagliandi solo i residenti nella regione Campania e i possessori di fidelity card della SSC Napoli ovunque residenti”.
Tra siti internet vicini alla Società partenopea che parlano apertamente di “rivincita” e siiti vicini ai Bianconeri (dalla memoria evidentemente corta) che fingono di scandalizzarsi per il prezzo del biglietto, insomma, Napoli-Juventus è dunque già cominciata.
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