Non sempre internalizzare fa rima con un passo avanti nelle condizioni lavorative. Ne sa qualcosa il mondo della scuola, che oggi si mobilita, a Torino e in tutta Italia.
Al centro della contestazione ci sono gli appalti di pulizia nelle scuole statali e in particolare, a finire nel mirino è proprio il processo di "internalizzazione", un meccanismo che, secondo la legge di Stabilità 2018, dovrebbe portare alla stabilizzazione - su scala nazionale - di oltre 11mila lavoratori che attualmente operano per le cooperative, ma che contestualmente ne mette a rischio migliaia di altri.
Circa 5000 in tutta Italia. E per i quali si sono mossi tutti e tre i sindacati principali. In Piemonte le persone coinvolte sono oltre 700 (di cui più di 500 a Torino). I posti disponibili, solo in città, sono 369. Che potrebbero crescere con qualche assunzione part time.
In alcuni casi, infatti, mancano i requisiti fissati dalla legge: "Sono richiesti 10 anni di attività a tempo indeterminato, di cui gli ultimi due consecutivi, ma anche il diploma di terza media", dice Lorena Cardone, segreteria Filcams Cgil Torino. Sono circa un centinaio quelli che rimarranno tagliati fuori, cui si aggiunge il problema dei lavoratori appartenenti alle fasce "fragili". Che magari rientrerebbero nei requisiti di legge, ma che nei fatti potrebbero non essere giudicati adatti a svolgere lavori all'interno della scuola come sorveglianza o simili. Insisteremo perché tutti abbiano una risposta e una garanzia".
E il tempo stringe, perché il meccanismo dovrebbe mettersi in moto a marzo. Intanto ci sarà un incontro con l'assessore regionale Elena Chiorino. "Se non arriveranno misure nazionali, bisognerà cercare soluzioni occupazionali a livello locale. Sono persone che con il lavoro hanno trovato un ruolo nella società e una dignità personale", conclude Cardone.
"Dobbiamo tenere i lavoratori uniti - aggiunge Olga Longo, Fisascat CISL -. In Piemonte nel giro di vent'anni le cooperative hanno inserito molto lavori svantaggiati, che in questo modo non potrebbero rimanere nel mondo del lavoro".
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