Tutti i Pronto Soccorso dell’ASL Città di Torino, dal prossimo 1° febbraio, saranno dotati di servizio di Vigilanza Armata.
Lo ha disposto il Commissario dell’ASL Città di Torino, dott. Carlo Picco, che ha voluto il servizio in tutti i Pronto Soccorso aziendali (Maria Vittoria, Martini, Oftalmico e San Giovanni Bosco).
I recenti fatti di cronaca, apparsi sulla Stampa Nazionale, evidenziano un incremento preoccupante dei fenomeni di aggressione nei confronti degli operatori sanitari e degli utenti, non più tollerabili.
Nell’ASL Città di Torino, il Servizio Prevenzione e Protezione ha ricevuto, nel corso del 2019, dai dipendenti, 87 segnalazioni di aggressione (verbale, fisica o comportamento minaccioso), contro le 67 dell’anno precedente (con un incremento del 30%).
I Pronto Soccorso rappresentano una delle principali porte di accesso del Cittadino alle Strutture Sanitarie e la Sicurezza e l’Accoglienza li deve sempre caratterizzare; un luogo sicuro, infatti, garantisce l’instaurarsi di un clima favorevole, presupposto indispensabile alla creazione del necessario rapporto di fiducia tra paziente/familiari e professionisti della sanità.
Anche i volontari, che prestano il loro prezioso servizio di accoglienza nei Pronto Soccorso, sentendosi più sicuri, potranno meglio dedicarsi alle importanti funzioni di sostegno e supporto relazionale ai pazienti/familiari.
“Dal 1° febbraio tutto il personale sanitario impegnato nei Pronto Soccorso lavorerà in condizioni protette e potrà gestire le emergenze in sicurezza, esprimendo il massimo della professionalità, con riflessi positivi anche sull’assistenza e sulla cura. – afferma il dott. Carlo Picco - Oltre alla vigilanza armata, sempre al fine di potenziare la sicurezza degli ambienti di lavoro, stiamo rivedendo e potenziando i servizi di video-sorveglianza, nel rispetto della normativa in tema di privacy.”
La vigilanza armata sarà garantita in tutti i Pronto Soccorso dell’ASL Città di Torino, sette giorni su sette, h 24.
"Abbiamo spesso chiesto la presenza di un posto di polizia nei luoghi più a rischio o in alternativa di vigilanti addetti alla sicurezza, formati ed addestrati per poter intervenire. I luoghi di cura non possono essere zona franca. Un provvedimento che abbiamo chiesto per tutelare chi tutti i giorni si trova in prima linea. Ora, la presenza di vigilanti addetti alla sicurezza deve essere estesa in tutte le aziende della regione" è il commento di Francesco Coppolella, Nursind.
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