Che cosa sta accadendo, nuovamente, alla foce del Rio San Pietro di Pra’? Questa zona, sulla quale sorge il Centro Remiero della delegazione, sembra proprio non avere pace.
Esattamente come lo scorso anno, sono ricominciate le movimentazioni di terra, proprio dove questo piccolo torrente - che però può diventare pericolosissimo in occasione di ingenti piogge e di eventuali e malaugurate piene - scarica verso il mare, all’interno del canale di calma del porto di Pra’.
Da alcuni giorni, ruspe e camion scarrabili sono al lavoro, ma a fare bene cosa non è assolutamente chiaro, neppure alle persone che sono immediatamente impegnate sul territorio, ovvero i consiglieri municipali. Così la richiesta di spiegazioni arriva da un rappresentante della maggioranza, il consigliere del Municipio VII Ponente, in forza al Partito Democratico, Roberto Ferrando.
Nei giorni scorsi, Ferrando ha scritto direttamente al presidente del Municipio, Claudio Chiarotti, per capire la natura, la durata e soprattutto la finalità di questo intervento. È l’ennesimo cortocircuito comunicativo tra l’ente di piazza Gaggero a Voltri e gli uffici del Comune di Genova? Il sospetto, in effetti c’è.
Ferrando ricorda: “Ho inoltrato richiesta al Presidente del Municipio, affinché chieda spiegazioni agli uffici del Comune, in merito ai lavori che da mesi persistono nel torrente San Pietro, dove una ruspa preleva terra dalla Fagaglia, la parte più a monte del corso d’acqua, e la trasporta verso valle, costruendo con la terra stessa una strada che percorre tutto il letto del torrente, e che puntualmente, ogni qualvolta che piove, viene trasportata dalla piena del torrente alla foce, creando una spianata, con alto rischio di allagamenti e un notevole disagio al Centro Remiero”.
Cumuli di terra alla foce del San Pietro: una scena che, purtroppo, si ripete, così come si ripetono gli enormi disagi che, già in passato, sono stati costretti ad affrontare i canottieri del Gruppo Sportivo Speranza Pra’, per mettere in mare le loro imbarcazioni. Lo scorso marzo, ad esempio, furono pure costretti ad annullare un’importante gara a livello nazionale, proprio per l’impossibilità a utilizzare i propri pontili.
Infatti, lo stesso Roberto Ferrando lo ricorda e aggiunge gli ulteriori disagi avvenuti successivamente: “Non dimentichiamoci cosa è successo all’inizio dell’estate scorsa, quando, per negligenza, la terra presente per lungo tempo in tale luogo, soggetta a inquinamenti di vario genere, fu poi trasportata e distribuita per tutta la spiaggia di Voltri, creando un danno di vasta entità in buona parte del litorale voltrese. Considerato che la situazione che si presenta oggi è ancor più grave di allora, ho chiesto al Presidente del Municipio di relazionare agli uffici del Comune tale criticità”.
La prospettiva di un altro ripascimento con materiale nettamente scadente è uno scenario che s’intende evitare a tutti i costi. A Voltri non ci si può permettere un’altra estate tra disagi e polemiche. Così come, a Pra’, non ci si può permettere un ‘tappo’ di simili dimensioni, alla foce di un torrente già di per sé pericoloso e ancora in piena stagione di piogge e maltempo.
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