Il Nazionale

Cronaca | 06 gennaio 2020, 13:15

Sconcerto e dolore a Bra per la morte di Silvia Mano, la giovane cuoca della Casa di Riposo Cottolengo

Il dramma nella serata di sabato, a pochi giorni di distanza dalla morte del padre Gioachino. Il rosario in programma stasera (lunedì 6 gennaio), funerale domani, martedì 7 gennaio

Sconcerto e dolore a Bra per la morte di Silvia Mano, la giovane cuoca della Casa di Riposo Cottolengo

Epifania choc a Bra. La giovane cuoca della Casa di Riposo Cottolengo è deceduta all’improvviso nella serata di sabato 4 gennaio.

Silvia Mano, 56 anni, è morta all’interno della sua abitazione di via Fratelli Carando, dove viveva insieme alla mamma Valeria ed alla sorella Ivana. Nonostante i soccorsi, non c’è stato nulla da fare, i sanitari di un’ambulanza del 118 hanno solo più constatato il tragico decesso. Purtroppo un arresto cardiaco nel sonno ha strappato la donna all’affetto dei suoi cari, già provati dalla scomparsa di Gioachino Mano, il padre di Silvia, morto all’età di 82 anni negli ultimi giorni del mese di dicembre.

Ora è attesa per il funerale, in programma domani, martedì 7 gennaio, alle ore 15, presso il Santuario della Madonna dei Fiori, che sarà preceduto dal Rosario, annunciato per stasera (6 gennaio) alla Casa del Commiato Luce di Speranza di via don Orione 77/a. La comunità intanto continua a testimoniare vicinanza, affetto e cordoglio alla mamma Valeria, alle sorelle Anna Maria ed Ivana con Massimo, al marito Sergio, al cognato Bruno, agli zii, zie, cugini ed ai parenti.  

Commosso il sindaco Gianni Fogliato: “Sono, come tutti, intimamente addolorato. Ogni parola è superflua. Silvia era una donna animata da sensibilità, volontà e da sentimenti di altruismo e generosità, oltre alla dedizione con cui svolgeva il proprio lavoro a contatto con gli ospiti del Cottolengo, che la ricordano per il bellissimo rapporto instaurato. L’avevo salutata una settimana fa e le avevo fatto le condoglianze per la morte del padre".

"È un dolore troppo grande che questa bella famiglia non meritava”.

Silvia Gullino

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