Le elezioni provinciali hanno rischiato di mettere in discussione l'accordo di programma Mager-Pd, maturato al ballottaggio del giugno 2024, ma il “caso” ora sembra archiviato. Almeno a giudicare da quanto filtra dall'incontro di ieri mattina tra il sindaco civico di Sanremo e la delegazione dem composta dal segretario provinciale Pietro Mannoni, da quello cittadino Gianni Salesi e dal consigliere Marco Cassini, al centro della vicenda per la candidatura contrapposta a quella di Mager, schierato con il presidente Claudio Scajola. “E' stato un dialogo amichevole e costruttivo – sottolinea Salesi – Ci ha confermato che non c'è in vista alcun cambiamento rispetto al patto amministrativo, in relazione alle voci circolate nell'ultimo periodo. Si va avanti, quindi, sulla strada programmatica imboccata un anno e mezzo fa”.
D'altronde, il sindaco si era già chiarito con Cassini prima del voto. Anche se avrebbe preferito evitare di ritrovarsi un concorrente in casa, pur con le spiegazioni del Pd sul ruolo del partito nello scenario politico provinciale, e nella fattispecie in un'elezione (di secondo livello) fortemente sbilanciata su Scajola, avversario di sempre. Fatto sta che Cassini non è stato eletto, piazzandosi soltanto terzo (su sei) nella lista dem Riviera Bene Comune (che ha “promosso” Gabriele Cascino, di Taggia), mentre Mager è risultato secondo in quella di centrodestra Riviera dei Fiori e delle Alpi, alle spalle del leghista Flavio Di Muro, sindaco di Ventimiglia. Ma se non avesse raccolto l'appoggio di tre consiglieri civici di opposizione (Massimo Rossano, Monica Rodà e Marco Damiano, da quanto si è appurato) si sarebbe ritrovato dietro i forzisti Gabriele Amarella (Ventimiglia) e Mario Conio (Taggia), non potendo contare in partenza sui due voti dell'ala progressista della sua maggioranza (Pd e in aggiunta Generazione Sanremo). E, soprattutto, di fronte al “tradimento” di un elemento dell'amministrazione a trazione civica, perché alla fine in diciotto hanno barrato il suo nome sulla scheda verde, un voto in meno di quanti avrebbe dovuto ottenere se tutto fosse filato liscio, tenendo conto dei tre arrivati dalla minoranza.
Mager ha qualche sospetto su chi possa avergli voltato le spalle nel segreto dell'urna, ma cerca di farselo scivolare addosso: “Ammetto la curiosità, ma nel contempo la sopisco”. Poi evidenzia: “Mi ha fatto piacere la stima ricevuta dai consiglieri civici di centrodestra nei banchi della minoranza. La tengo lì...”. Come dire: non si sa mai, potrebbe tornare utile anche in futuro.
Intanto, prosegue il cammino con Pd e Generazione Sanremo, mentre in provincia è al fianco di Scajola, di cui ambisce a diventarne il vice. E dopo aver sostituito l'assessore Giuseppe Sbezzo Malfei con Silvana Ormea, per soddisfare le pretese di Sanremo al Centro (rispetto a Forum) nella coalizione civica di riferimento, scatenando le reazione del sacrificato, sta riflettendo su come riassegnare la delega al bilancio avocata ad interim. E' molto probabile che vada all'assessore dem Lucia Artusi, spogliata della delega alle attività produttive passata alla rientrante Ormea. La decisione sarà presa dopo la pausa per le festività natalizie.



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