Dieci anni di carcere. È questa la richiesta di condanna avanzata dalla Procura di Cuneo in sede di rito abbreviato a carico del 45enne elettricista che, nel settembre 2024, avrebbe tentato di uccidere la moglie a Morozzo.
Quella mattina la donna stava recandosi al lavoro quando venne raggiunta dal marito in garage e colpita con un coltello. Una aggressione il cui movente risiederebbe nella mancata accettazione da parte dell’uomo della richiesta di separazione della moglie. La donna, dopo essere stata colpita, era riuscita a scappare in strada.
Sul capo dell’artigiano pendono le accuse di tentato omicidio aggravato e maltrattamenti.
In carcere da quel momento, l’uomo, dopo essersi avvalso in un primo tempo della facoltà di non rispondere, nel marzo scorso aveva deciso di rispondere alle domande della sostituto procuratore Alessia Rosati, titolare del fascicolo.
Nel corso dell’udienza celebratasi il 13 ottobre scorso era stata ascoltata la madre della vittima.
L’avvocato Pier Mario Morra, che assiste l’imputato, in quell'occasione aveva fatto richiesta di poter far accedere il proprio assistito al rito abbreviato, condizionato all’audizione di un testimone. Richiesta, questa, che era stata accolta dalla giudice dell’udienza preliminare Daniela Rita Tornesi.
La madre della donna, che abita nello stesso stabile della figlia e del genero, è stata chiamata a deporre sull’accusa di maltrattamenti. Nulla di rilevante - avrebbe riferito - una coppia come molte altre, in procinto di separarsi.
Cinque i colpi di coltello inferti dall’uomo e che per poco non raggiunsero un polmone della donna che, ad oggi, come fatto sapere dalla sua legale, l’avvocata Gabriella Chiapella, sta bene.
"Il percorso risarcitorio è stato completato", spiega Morra, che discuterà la sua arringa nell'udienza già calendarizzata per il prossimo 30 gennaio.













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