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Politica | 22 dicembre 2025, 11:51

Nasce la Comunità energetica rinnovabile (CER) della Provincia di Asti: energia pulita condivisa dal 2026

Un modello a trazione pubblica per aiutare Comuni, cittadini, Pmi e terzo settore nella transizione energetica e contro il caro bollette

Nasce la Comunità energetica rinnovabile (CER) della Provincia di Asti: energia pulita condivisa dal 2026

È nata ufficialmente la Comunità energetica rinnovabile (CER) della Provincia di Asti, che diventerà operativa dal 2026 con l’obiettivo di supportare in modo concreto i Comuni, in particolare quelli collinari, nella produzione e condivisione di energia pulita a costi calmierati. La nuova CER provinciale si propone come strumento di coordinamento e servizio per amministrazioni locali, piccole e medie imprese, enti del terzo settore, realtà religiose e cittadini, valorizzando il ruolo dell’ente di area vasta nella transizione energetica.​

Il ruolo della Provincia e il modello a guida pubblica

"La Provincia di Asti aggiunge un ulteriore tassello quale ente di area vasta, con questo strumento rafforza il proprio ruolo di coordinamento delle politiche energetiche di interesse pubblico, rivolto in favore delle amministrazioni locali, ma anche delle piccole medie imprese, enti del terzo settore, dei cittadini del territorio", sottolinea il presidente Maurizio Rasero, che lega la nascita della CER a una visione di transizione "solidale", attenta anche al contrasto del caro bollette. La costituzione della comunità è il risultato di oltre due anni di lavoro degli uffici provinciali, coordinati dal segretario generale Paolo Morra, cui la Provincia ha rivolto un ringraziamento particolare per il contributo determinante fornito fino alla sua scomparsa il 18 novembre scorso.​

Il consigliere delegato all’Ambiente e alla Transizione ecologica Andrea Gamba evidenzia il valore operativo dello strumento: "La CER rappresenta uno strumento concreto di supporto ai Comuni, offrendo coordinamento, copertura amministrativa e supporto tecnico-legislativo, anche alla luce delle opportunità introdotte dal nuovo Conto termico 3.0". Nel mese di gennaio è previsto un incontro pubblico con amministratori, gestori e potenziali aderenti per illustrare modalità operative, tempi di adesione e vantaggi per i territori astigiani.​

Il contributo di Green Wolf Cer e il modello tecnico

La progettazione tecnica e l’organizzazione operativa della comunità provinciale sono state seguite da Green Wolf CER, società con sede a Pinerolo, guidata da Stefano Bonino. "In questi due anni Green Wolf CER ha accompagnato la Provincia dall’impostazione istituzionale fino alla messa a terra tecnico-operativa dell’iniziativa, definendo un modello di CER a trazione pubblica, la struttura giuridica e gli organi di governance, analizzando le 21 cabine primarie del territorio e le superfici pubbliche disponibili per nuovi impianti da fonti rinnovabili", spiega Bonino, sottolineando come il lavoro congiunto abbia portato alla definizione di un modello tecnico‑economico e contrattuale "attento alla mitigazione dei rischi, alla sostenibilità e alla trasparenza delle scelte pubbliche".

Dal punto di vista operativo, a valle dell’aggiudicazione della gara, il progetto prevede innanzitutto la costituzione di una fondazione di partecipazione con governance a maggioranza pubblica, dotata di statuto e organi dedicati. Sarà attivato un portale web per l’adesione gratuita, libera e volontaria, affiancato da una campagna informativa per accelerare l’attivazione delle configurazioni CER sul territorio; seguiranno la progettazione esecutiva e la realizzazione di un primo nucleo di impianti di produzione, mentre la fondazione continuerà nel tempo ad accogliere nuovi membri e a gestire le pratiche burocratiche, i rapporti con i gestori, le diagnosi energetiche e l’accesso agli incentivi.​

Una piattaforma aperta per Comuni, pmi, terzo settore e famiglie

La comunità energetica provinciale è pensata come piattaforma aperta, estesa all’intero territorio e rivolta a tutti i soggetti ammessi dalla normativa: enti pubblici, cittadini, associazioni, pmi, enti del terzo settore, realtà religiose. "Alcuni Comuni astigiani hanno già avviato comunità energetiche pubbliche locali con l’obiettivo di conferirle e coordinarle nella nuova CER provinciale, riconoscendo nel modello a trazione pubblica l’opzione migliore per garantire trasparenza e sostenibilità agli aderenti", sottolinea Bonino, ricordando come siano già attive o in valutazione otto configurazioni CER sul territorio astigiano.​

Queste prime esperienze, che avranno la possibilità di confluire nella comunità provinciale, hanno già raccolto circa 2 megawatt di potenza fotovoltaica, con una produzione stimata di 2,3 gigawattora di energia pulita all’anno da condividere con i membri della CER. "Questo nucleo iniziale, sommato agli impianti che verranno realizzati in concessione, permetterà alla comunità energetica della Provincia di Asti di essere concretamente operativa fin da subito", evidenzia l’amministratore di Green Wolf, richiamando l’importanza di una produzione energetica diffusa, capace di avvicinare la generazione ai luoghi di consumo.​

Conto termico 3.0 e sinergia con le comunità energetiche

Un tassello fondamentale del quadro è il Conto termico 3.0, il nuovo incentivo del Gestore dei servizi energetici (Gse) per interventi di efficienza energetica e produzione di energia termica da fonti rinnovabili, destinato a pubbliche amministrazioni, privati e imprese. "Il conto termico 3.0 ha obiettivi molto vicini a quelli delle CER e crea una sinergia che amplifica l’impatto positivo sul territorio", spiega Bonino: da un lato la comunità energetica valorizza la condivisione dell’energia elettrica rinnovabile, dall’altro il conto termico può accelerare la riqualificazione degli edifici e degli impianti termici, riducendo gli investimenti necessari e i tempi di ritorno per interventi su scuole, municipi, strutture sportive e immobili del terzo settore.​

Nel modello astigiano, la fondazione pubblica avrà anche il compito di affiancare Comuni, associazioni, pmi e privati nell’accesso al conto termico, fornendo supporto tecnico e amministrativo per la presentazione delle pratiche e la gestione degli incentivi. Un approccio integrato che punta a trasformare la CER da semplice configurazione elettrica a ecosistema energetico completo, in cui produzione rinnovabile, efficienza degli edifici, digitalizzazione e – in prospettiva – mobilità sostenibile si tengono insieme in una regia unica.​

Un modello coerente con le linee guida nazionali

La scelta della Provincia di Asti si inserisce in un quadro nazionale che incoraggia le CER pubbliche in partenariato pubblico‑privato (PPP). Le recenti linee guida della Ragioneria generale dello Stato e del ministero dell’Economia e delle Finanze riconoscono infatti il modello delle comunità energetiche pubbliche come riferimento per garantire corretta gestione dei rischi, sostenibilità finanziaria e trasparenza nelle decisioni di interesse collettivo. Il documento evidenzia il ruolo centrale delle amministrazioni locali nella governance delle CER, nell’equilibrio tra investimenti pubblici e privati e nell’accesso ordinato agli incentivi, raccomandando configurazioni molto simili a quella scelta dalla Provincia di Asti.​

In questo senso, la CER provinciale astigiana si configura come uno strumento di transizione energetica territoriale che unisce autonomia energetica, riduzione delle emissioni e contrasto al caro bollette con una forte attenzione alla dimensione sociale, mettendo a disposizione dei Comuni più piccoli competenze tecniche e amministrative difficilmente reperibili in autonomia. Un progetto che, se saprà coinvolgere attivamente i cittadini e le realtà produttive del territorio, potrà diventare un laboratorio avanzato di energia condivisa nel cuore del Monferrato.​

Redazione

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