Sul patto di collaborazione con Askatasuna "non abbiamo rimpianti e se tornassimo indietro lo rifaremmo". Non mostra esitazioni il sindaco Stefano Lo Russo in Sala Rossa, dove questo pomeriggio ha fornito le comunicazioni sull'ex centro sociale a cinque giorni dallo sgombero.
Il patto di collaborazione
Nel gennaio 2024 il Comune aveva avviato un percorso di co-progettazione per la riqualificazione di Askatasuna, rinnovato poi per altri cinque anni a marzo 2025. Un patto che però è venuto meno lo scorso 18 dicembre quando, durante le ispezioni della Polizia dentro l'immobile corso Regina Margherita 47 sono state trovate sei persone.
Una delle condizioni infatti è che infatti la palazzina doveva essere obbligatoriamente vuota. "Per questo - ha ribadito Lo Russo - abbiamo provveduto al recesso: non è stata una scelta dell'amministrazione, ma una violazione dell'ordinanza sull'immobile".
"L'amministrazione non era stata avvisata dell'operazione di Polizia"
E sulla maxi operazione di Polizia, che vede ancora Vanchiglia militarizzata con camionette, il sindaco ha chiarito: "L'amministrazione non è stata preventivamente informata nè della portata complessiva, nè delle finalità investigative dell'operazione di polizia giudiziaria, neanche delle motivazioni che hanno condotto alla scelta della data del 18 dicembre". "La chiusura scuole - ha proseguito - è stata disposta dalla Prefettura".
E tornando al patto di collaborazione della Città di Torino su Askatasuna, Lo Russo ha detto: "abbiamo voluto dare una prospettiva ad uno spazio così importante. Penso fosse dovere di questa amministrazione provare a risolvere questa questione che va avanti da 29 anni".
Ed il sindaco ha poi voluto replicare a chi l'ha più volte attaccato in questi mesi, dicendo che questo patto di collaborazione non andava fatto. "So bene - ha precisato - che ci chi dirà che il finale era già scritto, ma il vero fallimento sarebbe stato provare questa strada difficile scegliendo l'inerzia: questo fallimento nasce dal coraggio di governare e non girarsi dall'altra parte. Ringrazio chi nella mia maggioranza ha sostenuto questo provvedimento e chi non ha mai impedito il tentativo".
"Non accettiamo lezioni da chi invoca ruspe"
Lo Russo ha poi attaccato il centrodestra ed il governo Meloni: "Non accettiamo lezioni da nessuno, soprattutto da chi invoca ruspe sui centri sociali ed alimenta tensioni. Capisco che il Governo sia in difficoltà su fronti reali: dalle pensioni, all'assenza di politiche industriali sino all'inflazione. In questo contesto, alcuni temi diventano funzionali a distrarre l'opinione pubblica, traendo vantaggio politico da occasioni di disordini. Magari per giustificare l'arrivo di un nuovo ordine, speculando sulla paura delle persone: le dichiarazioni di alcuni ministri sulla vicenda torinese vanno in questa direzione. Io non seguirò questa strada".
E sul futuro di corso Regina Margherita 47, il sindaco ha ribadito che l'obiettivo di Palazzo Civico: "è mantenere in città uno spazio a piena vocazione sociale pubblica, un progetto che parla di rigenerazione urbana e sicurezza vera". "Faccio un appello a tutti: teniamo bassi i toni, è una fase delicata che richiede misura e senso del limite. Alzare il livello dello scontro colpisce la città, rischiando di vanificare quanto di positivo Torino sta costruendo ogni giorno".













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