Il Nazionale

Cronaca | 22 dicembre 2025, 13:50

Alluvioni, incendi, incidenti: Il 2025 dei vigili del fuoco si chiude con oltre 50 mila interventi

In media 150 interventi al giorno per operazioni più diverse. Dal bus finito nel Po, passando per l’esplosione di via Nizza, alle esondazioni, agli incendi boschivi. Ma, come altrove, si segnala una carenza di organico

Alluvioni, incendi, incidenti: Il 2025 dei vigili del fuoco si chiude con oltre 50 mila interventi

Un anno scandito da emergenze drammatiche, con eventi naturali estremi e incidenti che hanno richiesto l’intervento continuo dei Vigili del Fuoco del Piemonte. Tra soccorsi, salvataggi e recuperi in scenari complessi, il bilancio del 2025 si racconta attraverso alcuni degli interventi più significativi.

Il 26 marzo, a Torino, un autobus precipita nel fiume Po all’altezza di piazza Vittorio: il tragico bilancio è di una vittima. Poche settimane dopo, tra il 15 e il 17 aprile, la regione viene travolta da eventi meteo eccezionali, con esondazioni e smottamenti diffusi. A Monteu Po, viene recuperata una vittima.

Il 30 giugno è una giornata particolarmente critica: un’esplosione in  un’abitazione di via Nizza provoca cinque feriti, tra cui due bambini e una vittima: il giovane Jacopo Peretti, morto per una violenta ripicca amorosa messa in atto nell’alloggio della vicina di casa. Nello stesso giorno, l’esondazione del rio Frejus a Bardonecchia causa un'altra vittima.

E ancora: il 20 agosto l’incendio boschivo sui crinali di Revello, il 30 agosto le frane che colpiscono Varzo, il maltempo del 22 settembre con una donna viene trascinata via dalla piena del torrente mentre si trovava nel suo camper a Spigno Monferrato. Questi solo alcuni degli interventi più significativi in un contesto che vede oltre 150 interventi al giorno, per un totale di 55.599 operazioni di soccorso tecnico urgente in appena undici mesi. 

Sono i numeri che raccontano un 2025 di straordinaria intensità per i Vigili del Fuoco del Piemonte, presentati oggi dalla Direzione Regionale nel tradizionale bilancio di fine anno. Un’attività incessante, capillare, che attraversa tutte le province e conferma il ruolo chiave del Corpo nazionale nella tutela dei cittadini e del territorio.

Torino guida la classifica con 22.596 interventi, seguita da Cuneo (8.006) e Alessandria (7.408). Seguono Novara (4.735), Asti (3.427), Verbano Cusio Ossola (3.292), Vercelli (3.135) e Biella (3.000).

Nel dettaglio, le emergenze più frequenti sono state i soccorsi e salvataggi (ben 15.402 interventi), incendi (7.294), incidenti stradali (4.210), danni d’acqua (2.124) e ricerche di persone scomparse (293).

Le evoluzioni climatiche hanno imposto un impegno straordinario: dal raddoppio dei turni operativi durante le frane e le esondazioni di aprile, fino agli eventi alluvionali di Bardonecchia, passando per gli incendi boschivi nel Cuneese e nel Verbano con 600 interventi in 24 ore nel Nord Ovest durante il maltempo di settembre.

Sono richieste improvvise - commenta l’ingegner Alessandro Paola Direttore Regionale dei Vigili del Fuoco - e spesso molto diverse, come è accaduto in meno di 24 ore il 30 giugno, dove si è dovuto affrontare in simultanea un’emergenza idrogeologica con un’esplosione di un palazzo. Due interventi molto complessi e completamenti diverso. In quel momento vanno individuate le risorse per capacità e caratterizzazione”.

Spesso però si agisce sotto organico. Secondo la direzione regionale sarebbe necessario un 10% in più di personale, ma in alcuni realtà provinciali i comandi parlano di percentuali di carenza ancora più alte. Si contano 1.500 fissi e altrettanti volontari, per un totale di 3.000 di personale operativo.

Ma il Piemonte resta un’eccellenza per molti reparti specialistici: il Reparto Volo ha effettuato oltre 185 ore di volo, mentre sommozzatori, unità cinofile e droni (SAPR) sono stati impiegati nelle ricerche di dispersi. Strategico anche il contributo delle sale operative e delle 17 reti radio e 85 ponti radio, essenziali nella gestione delle emergenze in aree difficili, come le gallerie.

Oltre al soccorso, il 2025 ha visto un'intensa attività di prevenzione incendi, con migliaia di pratiche gestite, e un forte impegno nella formazione: 57 corsi organizzati (13 di rilievo nazionale), 600 unità formate, addestramenti specifici su cinofilia, soccorso fluviale, AIB e attività interforze anche internazionali. Rinnovato infine il parco mezzi e l’efficientamento energetico delle sedi, con 240 veicoli elettrici assegnati, 35 stazioni di ricarica in corso di installazione e 6 impianti fotovoltaici in fase di realizzazione.

Daniele Caponnetto

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