Il Nazionale

Cronaca | 18 dicembre 2025, 07:21

Autovelox Aurelia Bis: il Tribunale boccia la class action ma gli avvocati rilanciano "Abbiamo perso il primo tempo ma la partita è aperta"

Lo studio Oddo-Ventura-Boeri valuta l’appello e contesta il merito e le spese della decisione

Autovelox Aurelia Bis: il Tribunale boccia la class action ma gli avvocati rilanciano "Abbiamo perso il primo tempo ma la partita è aperta"

«Perdiamo 1-0 al primo tempo ma la fine della partita è ancora lontana»: questo, in chiave calcistica, il commento dello studio legale Oddo-Ventura-Boeri che ha presentato una azione davanti al tribunale di Genova per fare ottenere agli interessati il rimborso delle somme ingiustamente pagate per i verbali elevati dall’autovelox di Valle Armea sull’Aurelia Bis.

Il commento è arrivato a poche ore dalla sentenza del tribunale genovese, che ha respinto la richiesta di annullamento delle sanzioni e di rimborso delle somme già pagate dagli automobilisti che avevano aderito all’azione collettiva promossa contro l’impianto di rilevazione della velocità. Una decisione arrivata dopo mesi di forti polemiche e di grande attenzione mediatica su uno degli autovelox più contestati della provincia di Imperia, insieme a quello di Porra, a Ventimiglia. Proprio sull’Aurelia Bis, secondo i dati resi noti dalla Provincia, dal 2022 sono state accertate oltre 175mila infrazioni, con un incasso complessivo che supera i 10 milioni di euro. Numeri che avevano alimentato il malcontento di molti automobilisti, convinti che il limite di velocità dovrebbe essere innalzato almeno a 90 km/h.

Secondo lo studio legale che ha presentato l’azione l’ordinanza ha due problemi seri legati al diritto: «Il primo è che entra nel merito della questione ma non dovrebbe farlo perché il procedimento delle ‘class action’ prevede che il collegio debba verificare se il ricorso soddisfa i quattro requisiti previsti dal codice: quando manifestamente infondata, e questa non lo è sicuramente; perché ci si è fatta la discussione sopra, quando il tribunale non evidenzia omogeneità dei diritti individuali (e questi si lamentano tutti dalla stessa cosa, quindi è evidente che sia omogeneo); quando il ricorrente versa in stato di conflitto di interessi nel confronto dei resistenti; quando il ricorrente non appare in grado di curare adeguatamente i diritti di cui si discute, e questi chiaramente lo sono perché hanno un avvocato)».

Secondo gli avvocati che hanno presentato l’azione dovevano essere solo questi i requisiti da esaminare da parte del tribunale: «È questo il primo limite dell’ordinanza, che invece entra nel merito della discussione, tra l'altro anche travisando alcuni aspetti e soprattutto un fatto fondamentale: l’ordinanza dice giustamente che non possiamo impugnare tardivamente e fuori dalle procedure i verbali che avevamo ricevuto, perché dovevamo impugnare dal giudice di pace come abbiamo fatto per tutti gli altri accolti. E infatti, in questa sede non stiamo chiedendo di riesaminare i verbali, ma un risarcimento del danno che è costituito dall'ingiusto pagamento della sanzione, che è una cosa del tutto differente».

L'ordinanza del Tribunale sostiene che non fosse possibile presentare il ricorso perché non era stato fatto quello a suo tempo davanti al giudice di pace. Ora cosa accadrà? Cosa farà lo studio legale Oddo-Ventura-Boeri? «Stiamo valutando l'opportunità di fare il ‘secondo tempo’ ovvero il ricorso in appello. La procedura dell'azione di classe prevede che si debba farlo entro 30 giorni dalla comunicazione del provvedimento, con un reclamo che esponga le ragioni per le quali si ritiene l'ordinanza scorretta. Stiamo valutando perché, tra l'altro, anche sulle spese il tribunale ha, a nostro avviso, sbagliato, perché noi avevamo individuato una fascia di valore e il Tribunale ha collocato le spese in un'altra, molto più onerosa. C’è anche il motivo incidentale ovvero ‘potete anche dirci che non è ammissibile, ma non potete inventarvi che vi abbiamo chiesto delle cose che, invece, non abbiamo mai chiesto’».

Secondo la procedura e se verrà fatto appello, ci vorranno altri 30 giorni per il pronunciamento della Corte che potrebbe sentenziare due cose: o confermare che il ricorso è inammissibile (per uno di quei quattro motivi, non entrando nel merito come ha fatto il Tribunale) oppure rimettere di nuovo il fascicolo al Tribunale stesso per la seconda fase del giudizio.

Carlo Alessi

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