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Sanità | 16 dicembre 2025, 12:47

Villafranca: patto tra scuola e famiglie per mettere in guardia sulla "droga della risata"

Durante un incontro, esperti dell’Asl hanno spiegato i pericoli neurologici dell’abuso del protossido d’azoto

Villafranca: patto tra scuola e famiglie per mettere in guardia sulla "droga della risata"

Non è solo un gioco e le tracce lasciate sul territorio lo confermano. Il Comune di Villafranca ha acceso i riflettori su un fenomeno in crescita tra le nuove generazioni: l'uso della cosiddetta "droga della risata". L'allarme è scattato in seguito al ritrovamento di numerose bombolette di gas esilarante, palloncini utilizzati per l'inalazione e bottiglie di vodka, spesso consumata in abbinamento per potenziarne gli effetti.

Una situazione che ha spinto le istituzioni a reagire prontamente. Ieri sera, nel plesso scolastico di piazza Goria, si è tenuto un incontro urgente rivolto ai genitori, organizzato dal sindaco Anna Macchia e dalla dirigente scolastica Silvia Sinceri, con il supporto degli specialisti dell'Asl AT.

Cos'è la "droga della risata" e perché preoccupa

Sebbene il termine possa apparire innocuo, la sostanza in questione è il protossido di azoto ($N_2O$). Si tratta di un gas incolore, comunemente utilizzato in ambito medico come anestetico e analgesico, oppure nell'industria alimentare (le famose bombolette per montare la panna). Quando viene inalato a scopo ricreativo, solitamente scaricando la fiala in un palloncino, provoca una rapida ma breve euforia, distorsioni uditive e visive, e risate incontrollate, dovute alla deprivazione di ossigeno (ipossia).

Il pericolo risiede nella percezione di sicurezza: essendo un prodotto legalmente acquistabile per usi culinari, i ragazzi tendono a sottovalutarne i rischi. Tuttavia, l'uso cronico o massiccio inibisce l'assorbimento della vitamina B12, essenziale per il sistema nervoso, potendo causare danni neurologici permanenti, formicolii agli arti e difficoltà motorie, oltre al rischio immediato di svenimenti, cadute e ustioni da freddo causate dal gas compresso.

La mappa dei ritrovamenti a Villafranca

Durante l'incontro, il sindaco Macchia, affiancata dal vicecomandante della Polizia locale Marcello Tedesco, ha tracciato una mappa preoccupante dei ritrovamenti. Il personale del Comune ha recuperato le bombolette in quattro aree specifiche: al Parco Valentino, luogo frequentato dai bambini, nei pressi della chiesetta di regione San Rocco, alla stazione ferroviaria e in un campo al confine con Cantarana. Un ulteriore ritrovamento è avvenuto proprio sulle scale vicino alle scuole, segnalato da un'insegnante.

"Sostanze di per sé non illegali, che si possono comprare online o al supermercato, ma dannose per l'utilizzo che se ne fa", ha sottolineato la sindaca Macchia, evidenziando come il consumo riguardi soprattutto adolescenti. "Essere coscienti di ciò che accade tra noi non è solo un dovere delle istituzioni, ma di ogni singola famiglia per creare un'azione comune di prevenzione e allerta", ha concluso il primo cittadino.

Anche la scuola si è attivata immediatamente: "Un fenomeno riscontrabile adesso anche in una realtà come Villafranca che risente dell'influsso di Asti e Torino", ha commentato la dirigente Silvia Sinceri. "Dopo la segnalazione del Comune, ci siamo chiesti cosa fare, come possiamo intervenire come educatori e genitori". All'incontro era presente anche Giovanni Marchese, sindaco di Montafia.

Il parere degli esperti

Per fornire un quadro clinico e sociale chiaro, sono intervenuti tre esperti dell'Asl AT: l'educatore professionale Fabrizio Maccario, Simonetta Giunipero del SerD (Servizio Dipendenze) e Lorenza Alessia Ferrara del servizio Promozione della Salute.

Maccario ha presentato un'analisi basata sui dati dell'indagine Espad Italia, che da 25 anni monitora i comportamenti a rischio di 600 mila studenti.

L'operatore ha spiegato che, sebbene il numero di consumatori di gas esilarante sia ancora ridotto rispetto ad altre sostanze, chi vi ricorre cerca "una leggera disinibizione e un'euforia breve". Gli effetti diventano però molto più pericolosi con l'uso simultaneo di alcol. Le conseguenze elencate dagli esperti non lasciano dubbi sulla gravità: "danni neurologici, cadute, svenimenti, deficit della vitamina B12 e altro", ha ribadito Maccario.

Di fronte alla domanda pressante dei genitori su come agire, la risposta è stata un richiamo alle responsabilità educative condivise. È necessario stringere un patto tra famiglie, scuola, forze dell'ordine e comunità locale. L'Asl ha confermato la propria disponibilità a proseguire con incontri informativi nelle classi anche per l'anno scolastico in corso, per arginare sul nascere una moda che rischia di costare cara alla salute dei ragazzi.

Redazione

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