Il Nazionale

Politica | 11 dicembre 2025, 17:00

Crociere, scontro aperto a Nizza: la Métropole introduce la tassa anti-inquinamento

Estrosi punta sul principio “chi inquina paga”. Gli operatori del porto: “Decisione imposta, senza confronto”.

Crociere, scontro aperto a Nizza: la Métropole introduce la tassa anti-inquinamento

La Métropole Nice Côte d’Azur accelera sulla linea dura contro le navi da crociera e approva una nuova tariffa ambientale destinata a colpire i battelli più grandi e inquinanti. Una scelta che accende lo scontro con i professionisti del porto, già da mesi in tensione con l’amministrazione.

Christian Estrosi, presidente della Métropole e sindaco di Nizza, rivendica la volontà di regolamentare un settore ritenuto impattante: “Ho sempre sostenuto una gestione responsabile delle crociere. L’ordinanza che limitava numero di scali e passeggeri è stata sospesa, e il nuovo decreto prefettizio non introduce misure realmente efficaci”. Secondo Estrosi, il testo statale non produrrà effetti prima del 2028.

Per questo la Métropole ha scelto la via fiscale. La nuova tariffa, approvata dal Consiglio metropolitano, sarà applicata dal gennaio 2026 e aumenterà la redevance per passeggero in base a dimensione, età e livello di emissioni delle navi.

Le entrate finanzieranno la messa in sicurezza dei porti e l’elettrificazione delle banchine.



La decisione ha esasperato gli operatori. Il 2 dicembre, per la prima volta, hanno boicottato la seduta del Consiglio portuale, denunciando “relazioni deteriorate” con la Métropole. L’Union Maritime 06 critica anche il progetto delle nuove terrazze sul quai des Deux Emmanuels e definisce la tassa ambientale “una misura imposta senza studio d’impatto né concertazione”.

Nove membri su tredici si sono espressi contro la griglia tariffaria, ma l’organo ha solo funzione consultiva: la Métropole ha comunque approvato il provvedimento, senza dibattito dedicato.

Per gli operatori, il rischio è che la tassa scoraggi molte navi e danneggi il settore. “Si usa il fisco per ottenere ciò che l’ordinanza non ha potuto imporre”, accusano.

Estrosi replica parlando di “strumento dissuasivo verso i grandi naviri più inquinanti” e di un sostegno ai mezzi più piccoli e sostenibili, considerati più utili all’economia locale.

La battaglia ora passa al prefetto delle Alpi Marittime: gli operatori chiederanno un controllo di legittimità e la convocazione di un nuovo Consiglio portuale. La frattura resta aperta, mentre il traffico crocieristico continua a crescere e il confronto appare tutt’altro che concluso.


Beppe Tassone

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